In montagna c'è una variante: aggiungere del pan grattato da pane nero con i semi di cumino per dare una nota di aromaticità maggiore.
martedì 24 novembre 2015
Zuppa di Trippe
In montagna c'è una variante: aggiungere del pan grattato da pane nero con i semi di cumino per dare una nota di aromaticità maggiore.
lunedì 23 novembre 2015
Risotto con le secole
Ingredienti:
250 gr di SECOLE
e se si trova anche del midollo sennò Brodo per cottura
una cipolla bionda
olio q.b.
100 gr. di burro
noce moscata q.b.
350 gr. di riso
vino bianco un bicchiere
domenica 22 novembre 2015
Castradina alla S'Ciavona
Come dicevo in merito alla festa della Salute questo è il piatto forte:
Mediamente il lunedì antecedente la festa alcun macellai espongono con orgoglio nelle loro vetrine questo pezzo di carne che ninetaltro è che un cosciotto di montone speziato, affumicato e stagionato,
Era adatto alle lunghe traversate di mare quando le navi della Serenissima solcavano i mari e avevano bisogno di rifornimenti non deperibili.
Il procedimento di preparazione è molto lungo.
Primo di tutti andare a Venezia e trovare un macellaio...
Portarselo a casa e iniziare a lavorarci su.
Spazzolarlo bene con un bruschino in modo da levare tutta la salmistratura e le spezie che spesso fanno uno spesso crostone.
Lavarlo accuratamente.
Iniziare le cotture, dico le perchè non basta una sola bollitura.
La tradizione recita:
"tre volte in tre giorni" in ricordo della processione di tre giorni e tre notti intorno a San Marco a cui i eneziani dell'epoca conferirono il potere di aver placato 'ira di Dio e quindi al peste....
Ccome tutti i bianchi molto elaborati ha profumi d spezie e susine, mandorle albicocche e tiglio, forse una puntina di canfora e resina. Il sapore è marcatamente sapido come i vini nati in riva al mare e bagnati dalle acque salmastre, è quasi tannico, definirlo un vino contadino è forse potrebbe sembrare offensivo ma lo definirei ruspante, anche se enologicamente questa definizione non esiste. Ha una bassa acidità.
sabato 21 novembre 2015
Madonna della Salute
La costruzione fu affidata dopo un concorso a Baldassare Longhena, che aveva progettato una chiesa «in forma di corona per esser dedicata a essa Vergine», e venne finita quando il patriarca Alvise Sagredo il 9 novembre 1687 la benedisse.
Questo è il santino che si prende in chiesa con la candela e durante la processione.
Secondo la tradizione sarebbe stato san Luca a dipingere l’icona. Gli abitanti di Candia la chiamavano Mesopanditissa, che significa “Mediatrice di pace”: infatti, proprio davanti a lei, nel 1264, avevano posto fine ad una guerra con i veneziani.
Proviene da Candia (l'attuale Creta) e fu portata a Venezia dal doge Francesco Morosini nel 1670, quando dovette cedere l'isola ai turchi. Il 21 novembre di quell'anno l'icona entrò trionfalmente nella chiesa di Santa Maria della Salute.
La festa cade appunto il 21 di novembre e le usanze profane legate a questa festa sono molteplici.
giovedì 12 novembre 2015
San Martino - Cotognata
Qualche giorno fa per Santa Silvia, 03 novembre, mia mamma mi manga un messaggio e mi scrive: ti ho preso un regalo...
la bellezza di 6 kili di mele cotogne erano il suo regalo!!!!
per cui prendere le mele, pulirle bene e tagliarle a tocchetti
1 kilo di cotogne
700 gr di zucchero
1 limone - succo
invasare in vasetti sterilizzati e aspettare che facciano il sottovuoto.
Poi ho fatto anche la versione a mostarda, ossia alla semplice marmellata ho aggiunto 20 gocce (contagocce da medicine) ogni kilo di cotognata.
mercoledì 11 novembre 2015
San Martino e l'Oca Arrosta
Martino nacque in Pannonia, l'odierna Ungheria nel 316. Figlio di un ufficiale romano fa parte della Guardia Romana fino ai 15 anni. Martino conobbe il cristianesimo frequentando di nascosto le assemblee dei cristiani. Le cronache narrano di lui come un uomo di straordinaria umiltà e carità, doti che sono alla base delle leggende che si raccontano sulla sua vita, tra cui, oltre a quella famosa del mantello, anche quella che narra come Martino trattasse il suo attendente militare alla pari di un fratello, tanto da tenergli puliti i calzari.
Martino ottenuto dall'Imperatore l'esonero dal servizio militare si recò a Poiters dove fu battezzato e ordinato sacerdote dal vescovo S.Ilario. Tra le molte vicende della sua vita merita d'essere ricordata l'erezione, da lui voluta, dei monasteri di Ligugè e Mamontier, e il suo operato come vescovo di Tours. Martino morì a Candes 11/11/397 e fu poi sepolto nella cattedrale di Tours. In Francia S.Martino è il primo patrono della nazione. Merita d'essere ricordato che in arte S.Martino è tradizionalmente raffigurato sul cavallo mentre compie il gesto del taglio del mantello.
era l'11 novembre, un giorno piovoso e freddo tanto che Martino galoppava sul suo cavallo ricoperto dal mantello. A un certo momento Martino incontra sul suo cammino un vecchio coperto di pochi stracci, barcollante e infreddolito. Martino vuole aiutarlo ma non ha né denaro, né una coperta da offrirgli e così prende il suo mantello e con la spada lo taglia a metà donandone una parte al vecchietto. Poco dopo mentre Martino galoppa felice per aver compiuto quel gesto caritatevole, il clima si riscalda e dalle nuvole spunta un sole radioso. Ecco l'estate di S.Martino, come ancor oggi vengono chiamate le belle giornate di novembre. Giunta la notte Martino sogna Gesù che con il mantello in mano lo ringrazia per quel gesto di compassione.
Una delle varie tradizioni culinarie di Venezia, oltre al dolce, oltre alle castagne, oltre alla cotognata, è mangiare l'oca...
lunedì 2 novembre 2015
crackers con pasta madre e Zahtar
Ho riprovato a prepare i cracker e questa volta sono venuti ottimi, croccanti e friabili allo stesso tempo.
250 gr di lievito madre
250 gr di farina
80 gr di acqua
80 gr di burro
40 gr di olio
2 cucchiaini di sale
spezie o semi a piacimento e questa volta ho usato lo Zathar.
Molto grossolanamente ho messo tutto assieme nella planetaria senza tanti complimenti sicura di una nuova cattiva riuscita....
La presenza del burro forniva all'impasto una consistenza tipo pasta sfoglia ed è stato difficoltoso tirarla a mano tanto che ho usato la sfogliatrice del KitchenAid, iniziando con uno spessore 2 per passare a quello definitivo 3.
Memore di quando preparavo i galani con mio padre ho sfogliato ripiegando più volte almeno 4 o 5 passaggi.
Cottura in forno caldo a 220 gradi (io ho il forno a gas) e li ho lasciati dentro per 10 minuti essendo sottili.
giovedì 29 ottobre 2015
cucina tradizionale veneziana
Il vino importato da Cipro, le malvasie istriane e i vitigni autoctoni come la dorona, fanno di Venezia una delle prime città che si imepgna negli scambi enologici, la città vede un fiorire di osterie, bacari e appunto di malvasie, le rivendite di vino.
mercoledì 28 ottobre 2015
autunno e i funghi
erano cresciuti ancora...
e adesso siamo a questi livelli
prevedo che sabato o domenica mangeremo funghi
domenica 25 ottobre 2015
Bigoli con il ragù d'anatra
E poi capita che ti trovi sotto mano dei bigoli fatti a mano con il torchio, belli gialli, grossi, spessi e la morto loro, almeno per me è il ragu d'anatra o comunque di cortile ma bianco.
Mio marito da veronese/padovano ne è molto ghiotto e se posso cerco di accontentarlo...
Ragù d'anatra
sabato 24 ottobre 2015
aglio olio e peperoncino - habanero chocolate
a volte l'estate ritorna, anche solo sotto forma di ricordi o di desideri, e quasta volta mi si è riproposta anche per necessità.
Ieri sera non avevo voglia di cucinare e non avevo nemmeno molto tempo per preparare qualcosa di decente per cui ho pensato a un "salva tavola".
Ho la fortuna di avere un bel terrazzo con una ottima esposizione per cui anche quest'anno i miei peperoncini piccanti sono stati prodotti in gran numero, e tra i tanti gli habanero chocolate che io adoro proprio per il retrogusto dal sapore lievemente di cacao.
E' un sapore che mi da molte soddisfazioni e devo ammettere che l'anno passato ne ho prodotti talmente tanti che li ho tritati e congelati con l'olio e ho vissuto di rendita fino ad agosot quando erano pronti quelli nuovi e freschi.
Il lieve sapore di cacao da al piccante una nuova dimensione, è una specie di caldo e saporito confort food.
- 1 limone non trattato
- origano in foglie
procedimento lungo, difficile e pericoloso:
- quando è cotto l'acqua si è consumata, la pasta si è cotta, e ha rilasciato un po' di amido tanto da creare una specie di cremina, grattuggiare sopra al momento la scorza del limone (mi raccomando, non trattato e naturale, oltre che ben pulito) e spolverare di origano
sabato 10 ottobre 2015
autunno e la zucca - Orzotto con la zucca e salsiccia
Facendo uno dei vari percorsi che i nostri pelosi adorano e che in parte possiamo lasciare liberi di camminare senza guinzaglio perchè è zona pedonale e non girano molti vigili pronti a multare noi cattivi accompagnatori dei quadrupedi, mi sono accorta che nei banchetti del mercato c'erano in bella mostra le zucche.
Non ho resistito e sono tornata a comparne una.
Il problema è che a casa la mangio solo io per cui con una mega zucca mi sono sbizzarrita in più preparazioni.
Con il termine zucca vengono identificati i frutti di diverse piante appartenenti alla famiglia delle cucurbitacee, per cui anche i meloni, i cocomeri, e i cetrioli.
Esistono tantissimi tipi di zucca da quelle commestibili a quelle ornamentali.
La zucca è comunemente usata nella cucina di diverse culture: è stata importata dall'America dopo Colombo dai coloni spagnoli.
La zucca è un ortaggio che si presta a mille ricette: si consuma cucinata al forno, al vapore, nel risotto o nelle minestre, fritta nella pastella.
Per una fetta di zucca dal diametro di circa 20 cm e alta circa 3, ci ho impiegato circa 20 minuti in forno a micro onde al termine non era ancora cotta alla perfezione ma in questo modo non era molto bagnata.
Ho trovato la zucca che fa gli spaghetti, una cosa tipicamente americana ma di un dolcissimo sapore.
La ho tagliata a fette e le ho cotte barbaramente al microonde così non accumulano troppa acqua da dover smaltire dopo.
Orzotto con Zucca, porro e salsiccia
un quarto di fetta (come dividere una torta in spicchi)
In una pentola ho fatto imbiondire un po' di porro (perchè lo scalogno lo lasciamo ai fighi come dice Cracco) perchè mi piace il sapore in certi piatti, con un po' di burro.
Ho versato l'orzo e fatto rosolare a fuoco alto sfumando anche con un bicchiere di vino bianco, avevo sotto mano un sauvignon non troppo marcato ma molto fruttato che mi ha accompagnato nel bicchiere anche durante la cottura dell'orzotto... mio papà diceva che un bravo cuoco ha con sè sempre due bottiglie: una per la pentola e una per il cuoco....
Ho iniziato ad aggiungere la salsiccia fatta a tocchetti con le dita dopo aver levato il budello in modo da avere dentro dei micro bocconi di carne, come se fossero delle sorprese che cia rrivano in bocca per sprigionare il loro sapore.
Per tarminare la cottura si aggiunge il brodo un po' per volta fino alla giusta cottura..
martedì 6 ottobre 2015
Stinco di maiale arrosto - inizia l'autunno
sabato 3 ottobre 2015
Arancine
Qualche sera fa ho proposto a mio marito se aveva voglia di mangiare una cosa diversa dal solito, ossia le arancine di riso, lui com eil suo solito era diffidente perchè mi disse che non gli piacevano in quanto non sapevano da nulla.
Io a volte custodisco segreti e la ricetta di queste è proprio una di quelle, ma ho voluto provare perchè avevo comprato un po' troppa carne da ragù e non volevo fare il solito pasticcio.
Sta di fatto che quando le ho fritte se ne è mangiate 3 di fila....
La bellezza di quasi 15 anni, quando frequentavo l'università a Padova, vivevo in collegio con delle ragazze siciliane, una di Scicli e una di Ragusa, molto simpatiche e con le quali mi trovavo molto bene, poi si sa quando ci si allontana i rapporti a volte si perdono ma le ricordo sempre con grandissimo affetto.
Spesso mi fermavo anche durante i fine settimana specie quando era il periodo degli esami e allora ci trovavamo a mangiare assieme per poter convidere un po' di sorrisi in quelle lande desolate dei nostri libri.
Il bello era che molte volte arrivavno in collegio i pacchi da casa e io ero sempre molto felice perchè anche arrivava qualcosa anche per me... fosse stata l'uva, o i dolcetti di mandorle, le loro mamme a volte pensavano anche a me.
In Sicilia ci sono anche stata, nella parte nord-ovest tra Palermo e Trapani, ma buoni come quele arancine non le ho mai mangiate.
Un sabato parlavamo di arancini come li chiamavo io e mi rimproveravano dicendo che la parola era femminile e che in Siciali tutte le cose belle erano al femminile proprio come le donne...
Alla fine dopo la lezione linguistica siamo passati a quella culinaria e alla lista della spesa: una di loro era disposta a rivelarmi la ricetta della sua famiglia.
Per il riso
1 kg di riso
1 cipolla
Olio Evo o burro quanto basta
passata o concentrato di pomodoro
brodo per cottura se si fa la versione risotto (le mie amiche per velocizzare bollivano senza risottare ma solo per questione di tempistiche)
le dosi sono a occhio come molte ricette di casa dove spesso si segue l'occhio, il profumo, il gusto e l'istinto.
per il ragu
350 gr di carne tra manzo e maiale
sedano cipolla carota e basicilo per il soffritto
un bicchiere di passata di pomodoro
olio evo quanto basta
sale e pepe
150 gr di piselli (io li ho usati surgelati)
formaggio a scelta (mozzarella o caciocavallo ragusano)
procedimento
il giorno prima lessare il riso al dente o prepararlo come un risotto, e al limite aggiustare di sale e scolarlo appena appena al dente, e dopo che l’acqua è andata mescolare il pomodoro e lasciare riposare una notte.
Nel caso della bollitura non si mette la cipolla.
Il risultato deve essere un riso compatto, colorato e saporito
Per il ragù far soffriggere il battuto, aggiungere la carne e i piselli e infine il pomodoro e portare a cottura tenendolo ben asciutto.
Passata la notte aggiungere due uova sbattute al riso alla mattina presto, prima di formare gli arancini.
Tagliare a cubetti la mozzarella (per un gusto dolce) in modo che perda l’acqua oppure grattugiare del formaggio saporito (caciocavallo ragusano usava la mia amica).
Nel caso del formaggio grattato mescolare con il ragù oppure mettere il pezzetto di mozzarella nel centro dell’arancina.
Per formare le arancine fare come segue.
Dividere il riso in due contenitori (per comodità le prime volte poi quando si è preso la mano ne basta uno). Prendere un po' di riso che possa stare in un palmo della mano e scavarlo a conchiglia, mettere un cucchiaio di ragù (e mozzarella nel caso si sia scelta quella), prendere altrettanto riso con altra mano e fare aderire le due conchiglie fino a dare la classica forma a peretta.
Metodo per la doratura: prima passare l’arancino nella farina, poi nell’albume sbattuto, e poi nel pan grattato (quando la mia amica vedeva l’arancino un po’ umido faceva due volte il passaggio uovo/pangrattato).
Queste arancine sono con il ragù e il formaggio nel cuore non mescolati assieme.
venerdì 2 ottobre 2015
ricordi di una lontana estate in Grecia - Baklava cioccolato e noci
350 gr cioccolato fondente
150 gr zucchero e la scorza di due arance grattugiate
Pasta fillo due confezioni
250 burro
Sciroppo: succo delle due arance, 110 gr zucchero, 150 ml acqua, 115 ml di miele (ho usato mille fiori)
Procedimento
Tritare noci e cioccolato e mescolare con lo zucchero e la scorza delle arance.
con la psta fillo si fanno strati da 4 fogli o 3 eventualmente ripiegati (dipende dalle misure della teglia) e ogni foglio va spennellato con il burro fuso (anche al microonde) direttamente nella teglia.
Stendere su ogni strato un po' di composto e procedere alternando la pasta al composto: io ho avanzato 3 fogli di fillo ma potete usarli se magari fate gli strato meno pieni di mix.
E si finisco con soliti 4 strati di fillo imburrati.
Tagliare a quadratini 5x5 oppure più grandi e poi a triangolo. Io li ho lasciati quadrati semplici, serve a far colare lo sciroppo che coloremo dopo.
Infornare a forno caldo a 180 gradi statico per 30/45 minuti.
Appena sfornata e ancora calda si deve cospargere il dolce con lo sciroppo di arancia caldo bollente
La nostra amica aveva inserito una vena poetica inq uesto dolce:
aveva detto che una buona baklava era riuscita se quando ci versate lo sciroppo balla.... Non avevo capito ma ora si... Versando lo sciroppo caldo sopra il pasticcio caldo si solleva ballando....
Aspettare che si freddi.