mercoledì 29 marzo 2017

Torta cioccolatosa ma leggera


Capita a volte di aver voglia di confort food e cosa meglio della cioccolata?
La cioccolata non chiede nulla in cambio di un po' di coccole.

Poter deliziarsi con un pò di cioccolato però non deve doverci per forza ingrassare e impinguire.
Diciamo che è un discreto compromesso tra la golosità e un minimo di controllo del peso.
Ovvio che se ce la sbraniamo tutta in un sol boccone ci ingrassiamo lo stesso ma se invece ne mangiamo una fetta normale non penso che alla fine sia una gran tragedia.

Avevo trovato una ricetta in un blog e la ho modificata a mio uso e consumo.





Ingredienti
  • 220 g farina
  • 18 g di lievito per dolci
  • 80 g di cacao amaro
  • 240 g di zucchero semolato
  • 3 uova grandi
  • 270 gr di yogurt bianco
  • 55 ml di olio di semi di arachidi
Preparazione
 
Riscaldare il forno a 180 gradi.
La preparazione è semplicissima: o si amalgama tutto in un mixer assieme per qualche minuto fino ad avere un impasto omogeneo e non troppo fluido, oppure si procede prima coi liquidi e poi con le polver con delle fruste o con una planetaria.
 
Imburrare e infarinare lo stampo e versare il composto, infornare.
In teoria in 45/50 minuti è cotto ma è sempre meglio fare la prova con il proverbiale stecchino e poi se è cotto lasciare riposare almeno 10 minuti prima di sfornare e aspettare che sia completametne fredda prima di decorare.
Io ad esempio avevo solo aggiunto un po' di zucchero fino sopra prima di colare la glassa ma due zampette ci sono passate sopra mentre ero in bagno per cui non ho potuto glassare.
Il risultato è una torta compatta ma morbida e saporita, non si sgretola e la fetta resta compatta anche dopo il taglio.

mercoledì 22 marzo 2017

Muffin alla nocciola con gocce di cioccolato




Arriva comunque il momento in cui ci si deve misurare con il dolci monodose, presa dalla disperazione di un plum cake miseramente fallito e gettato ho voluto provare a salvarmi in corner.

Capita di provare a volte alcune ricette perfette ma che in qualche modo non riescano, che siano congiunzioni astrali, che sia l'equinozio, non si a ma capita.
Mi ero pregustata un bel plum cake Falbes ma qualcosa è andato storto e non so cosa, sta di fatto ce comunque anche quello lo riprovero per non restare con una ricetta incompiuta.
Nel frattempo però doveo preparare qualcosa per i miei lupi famelici della colazione e della merenda e avevo questi stampini di carta nascosti nel ripiano in alto del pensile in cucina e allora perchè non provare dei muffin.
Mia figlia me li chiede di continuo grazie ai cartoni animati di cui si ciba per cui ho voluto provare, tanto per lei basta che ci sia cioccolato e allora ho cercato una ricetta facile che ovviamente ho modificato....

Muffin con gocce di cioccolato



2 uova intere
200 gr di zucchero di canna
375 gr di yogurt
120 gr di olio di semi
200 gr di farina
100 gr di farina di nocciole (nocciole tritate velocemente per non far uscire l'olio)
10 gr di lievito in polvere

Amalgamare bene le uova con lo zucchero e quando questo composto sarà ben montato aggiungere olio e yogurt e mescolare.
Incorporare le polveri e alla fine le gocce di cioccolato (ma potete usare anche cioccolato normale e spezzettato).

Versare nei pirottini e cucinare a 180° per 40 minuti circa.
Vengono circa 15 pirottini.


martedì 21 marzo 2017

Terrina estiva - polpettone di pollo

Correva l'anno 1998 circa e mamma una volta è andata a pranzo con delle amiche a Ferrara da una ulteriore amica.
Quando tornò a casa era così entuasiasta di quello che aveva mangaito che volle riprovarlo subito e allora da quell'anno questa terrina è diventata uno dei nostri salva cena estivi.
A volte no si ha voglia di grandi preparazioni ma di qualcosa di semplice e gustoso che non sia impegnativo nei sapori e che possa piacere a tutti.

E' un piatto di carne, per cui distanti vegetariani o vegani.

E' un piatto facilissimo.

E' anche un piatto gustoso che di può preparare con tutte le varianti che si vogliono apportare.



Terrina di pollo e mortadella


1 petto di pollo tagliato a cubetti sui 2 cm
1 fetta grande di mortadella da tagliare a cubetti di 2 cm (io ho usato mezza fetta considerato il diametro delle mortadelle)

è importante che siano circa di pari peso il pollo e la mortadella

(si può usare il prosciutto cotto oppure lo spek cotto se si vuole un sapore più marcato)

è carino da vedere con delle verdure (queste tagliate a julienne per reggere il taglio) oppure con delle noci se mettete lo speck, o anche con mele o altra frutta secca tipo prugne che sono aspre....
Le fette sono belle da vedere se dentro ci sono asparagi verdi, ma dipende se piacciono le verdure: a casa mia se non ha zampe non si mangia.... Lasciamo perdere


Si taglia a cubetti sia il pollo e si sparge sale e pepe, si grattugia il formaggio e si mette da parte, si taglia a cubetti la mortadella e si unisce al pollo, con il formaggio.
Disponete la pellicola trasparente su un piano e iniziate a compattare l'impasto cercando di non creare buchi o sperando che i cubietti dispongano a disegni e non siano tutti separati.
Preparare il polpettone e lasciare riposare in frigo per almeno 30 minuti in modo che si compatti un pochino.
Cuocerlo a vapore per almeno 30/45 minuti, considerando che il diametro è sui 10 cm.

Aspettare che si freddi bene e tagliare a fettine,



Considerando che per me è un piatto estivo diventa ottimo da mangiare freddo, ma anche tiepido non è malvagio, oppure dentro a un panino anche è buono.




mercoledì 15 marzo 2017

Una sana colazione - Torta di carote e mandorle

A volte capita sul serio di esser a corto di idee sulle torte da fare, e mi scervello anche su cosa preparare di sano che possa essere appetibile.
Questa è stata una sfida perchè tempo fa la avevo provata ma la graniglia di mandorle si sentiva troppo in bocca come non mi piacevno le carote sfilacciate.
Mi piace che quando io tagli una fetta di torta la fetta presenti un bel taglio netto senza bordi strani e ho provato a tritare maggiormente gli ingredienti interessati.

Risulta una torta umida, morbida, con la fetta compatta che non si sgretola, con un netto sapore di mandorla.

250 gr di mandorle spellate - tritate finemente fino a quasi renderle polvere
la buccia di un limone bio ovviamente grattuggiata
350 gr di carote (preferibilmente in stagione così sono anche saporite e profumate)
250 gr di zucchero integrale
4 uova
150 gr di farina di riso
1 bustina di lievito da dolci


come detto tritare finemente le mandorle e metterle da parte con la buccia del limone
per la carote usare un mixer tritare a pezzi molto piccoli

in una ciotola aggiungere alle carote, le uova, lo zucchero e amalgamare il composto
aggiungere le polveri e il lievito.
L'impasto non risulta compatto ma granuloso, non risulta fluido ma disgregato.

Versare in uno stampo imburrato e infarinato: 24 o 26 cm di diametro.

Infornare a 180 per 40 minuti e fare la provare con lo stecchino.




martedì 14 marzo 2017

e poi arriva lui - elettrodomestici di casa - IL FORNO NUOVO

C'era una volta tanto tempo fa una donna che voleva sempre il forno a gas... poi se lo è comprato per la sua casa e ha scoperto che quasi tutto quello che preparava faceva schifo.

Scherzi a parte, da mia mamma ho sempre avuto il forno a gas e cucinare non era difficile, quando poi ho scelto la mia cucina ho cercato la stufa apposta con il forno a gas, un bel forno grande da 80 cm, ma non c'era verso di cucinarci dentro qualcosa di decente.

La scorsa estate poi, dopo mesi di odore di gas, ho scoperto che aveva pure una perdite allora per non rischiare la vita, ho parlato con mio marito e ho iniziato a cercare un forno che potesse piacermi.

Dopo attenta ricerca in internet ho trovato un negozio non vicinissimo ma che vendeva elettrodomestici da incasso molto belli e validi e un sabato mattina siamo andati a vedere.

Ne avevo trovato uno di una marca a me allora sconosciuta ma sulla carta prometteva molto bene e non costava nemmeno troppo per cui decidemmo per quello.

Lo comrpai e iniziarono i problemi: da subito dopo consegnato non funzionava bene.

Era un forno digitale ma come prima cosa non prevedeva la lingua italiana, ok so l'inglese posso farcela.
Però se lo accendevo la lucina restava sempre accesa e non si spegneva mai, ok nessun problema stacco la spina ogni volta.

Provo una cottura ventilata e non parte la ventola, ok c'è qualcosa che non va!

Il 24 di agosto chiamo l'assistenza (specifico le date per spiegare le peripezie della mia esperienza) e mi dicono che mandano il tecnico, però è in ferie e devo aspettare la settimana successiva: ci sta le ferie sono ferie e io posso aspettare.

Il tecnico arriva e mi dice che è un problam di scheda elettronica, che basta sostituirla e che in quel modo mi arriva anche la lingua italiana, però avrei dovuto aspettare settembre affunchè ritornassero operativi anche loro: nessun problema.

Due settimane dopo e siamo a metà settembre, torna il tecnico con la scheda, la monta e non funziona e pare che pure la portella sia carente di un gancio che con la chiusura chiude anche il circuito della luce.

Dice che torna in ditta e mi farà sapere.

Richiamano la settimana dopo e mi dicono che vengono a prendersi il forno così hanno tutto in sede e possono fare i vari test: ok e siamo a fine settembre.

A metà ottobre chiamo e chiedo informazioni: sembra che il forno non fosse destinato al mercato italiano ma che cambiando la scheda si possa sistemare, e io "guardi che la avete già sostituita e non ha sortito effetto" e loro "non si preoccupi che ci pensiamo noi!". Devono averci pensato a lungo perchè il forno è arrivato il  22 di dicembre, completamente diverso da quello che avevo scelto: io avevo scelto un forno combinato a vapore e mi è arrivato uno si di livello superiore ma senza vapore.

Il problema lo ho ovviato che quando mi serve il vapore inserisco una ciotolina di acqua nella leccarda, ma devo dire che ho un forno stupendo, si cucina di dio, è silenzioso, addirittura si spegne da solo se metto il timer di cottura.

Promosso il prodotto ma non l'assistenza per l'enorme disservizio e disagio creato.




lunedì 13 marzo 2017

Cake al limoncello



Ormai preparo almeno 3 torte a settimana per due bocche da sfamare.
Non mi sto assolutamente lamentando perchè almeno le mie du bocche mangiano qualcosa di sano ma il problema sorge nel tentativo di offrire sempre torte nuove e varie affinchè non vengano a noia.
Il mio forno ormai mi sta dando una soddisfazione dietro l'altra e allora mi piace anche fare esperimenti

Questa volta ho voluto provare uno stampo che avevo in casa da tempo immemore e lo avevo fatto comprare a mia mamma quando ho voluto fare un tentativo con il Christmas Pudding, una orribile ciofeca era uscita quella volta.
Ma io mi chiedo come si faccia a preparare un dolce della consistenza dei un pane duro farcito con canditi e come elemento grasso il GRASSO DEL ROGNONE: solo la perfida Albione potrebbe inventare un "dolce" assassino....
Sta di fatto che lo stampo secondo me ricorda quello della brioches francese lievita devo dire che comunque anche con una torta a impasto mordibo mi ha soddisfatto oltre al fatto che ho visto lo stupore negli occhi di mia figlia perchè la sua mamma aveva creato una torta a fiore.



L'impasto è semplicissimo solo che ho voluto renderlo più fluido perchè primo non dovevo inserire gocce di cioccolato e secondo perchè se l'impasto è morbido "sale" lungo le pareti dello stampo sviluppandosi in altezza.

150 gr di uova intere
150 gr di zucchero (io ho usato quello vanigliato)
la scorza di un limone bio grattuggiata
una confezione di panna fresca (250 ml)
250 gr di farina
1 bustina di lievito
120 ml di limoncello

o si procede prima con le uova, lo zucchero e la buccia del limone e si crea la solita massa spumosa, poi si aggiungono le polveri e alla fine panna e limoncello oppure tutto nel mixer assieme e si aziona, a vostra scelta.
Stampo alla base da 18 cm e poi sale fino a 24, ma si può usare uno stampo da 20 senza problemi.


forno caldo a 180 per 35/40 minuti a seconda del forno.

Sia la scorza del limone che il limoncello rendono la torta leggera e aromatica.
Appena sfornata si aggira per casa un lieve sentore di limone e poi da fredda invece il seontore di limone resta in bocca che è un piacere.
La torta in qeusto caso viene alta e secondo me si presta anche a essere farcita e glassata: è un impasto soffice ma strutturato per cui si può anche decorare.


domenica 12 marzo 2017

il ghetto ha le orecchie - orecchie di haman per Purim

Venezia negli anni ha sviluppato un gradissimo rapporto con la comunità ebraica tanto che questa è diventata parte integrante della città, certi lavori, tipo prestare denaero, che ai cristiani veniva vietato dalla chiesa cattolica agli ebrei era concesso. In campo del ghetto infatti c'è uno dei più antichi banco dei pegni esistenti in Europa.
Storicamente si ha presenza di mercanti ebrei fin dal medioevo, nel 1385, una Venezia ben poco bigotta ma molto permissivista, concesse, tremite una "condotta" ai primi prestatori di denaro tedeschi di operare in città, i quali si installarono in modo stabile in città.
Forse perchè troppo avidi loro o troppo avida Venezia stessa, la condotta non fu più rinnovata dal 1397, pare il banco dei pegni non lavorasse come comodava a Venezia....
Poi nel 1541 la Serenissima concesse il Ghetto Vecchio ai Levantini, a cui seguì l'arrivo dei Sefraditi.
Molti furono i giovani ebrei che si iscrissero all'università e molti diventarono medici,
Venezia con la scusa e l'opportunità di riprendersi dalle guerre contro i Turchi, vide negli Ebrei un'ancora di salvezza economica, unico veto era la possibilità di vivere dove volevano, in un certo senso era una repubblica bigotta.
Il Ghetto divenne la zona di Venezia ufficiale dove le nazioni potevano vivere, ognuna aveva la sua sinogaoga, tanto che ancora oggi se ne contano 4, più altre scolette, nascoste e mimetizzate all'interno delle case del ghetto.

Nel ghetto la vita è scandita ancora dal calendario e dalle festività ebraiche, per cui i sabati è normale vedere teffilin e Kippah e tante donne con abiti lunghi e neri che vanno a mangiare nei ristoranti kosher.

I miei ricordi del liceo erano le deviazioni in ghetto a fare le spese al panificio Volpe che da anni preparare dolci per tutti quanti ne vogliano beneficiare.

Ci sono le impade, gli zuccherini, le azzime dolci, e orecchi di hamann e altre delizie.

Quando andavo al liceo spesso deviavo per andare a comprare i dolcetti in panificio in ghetto che tutt'ora li fanno, ma questa volta ho voluto provare a farli a casa.

E poichè si sta avvicinando Purim (12 marzo) ho voluto provare a rifare a casa le orecchie di hamann che altro non sono che dolcetti di frolla ripieni di un cuore di marmellata: io ovviamente non sono ebrea e non ho dettami kosher da seguire ma spero di non aver creato un abominio.

Ingredienti per 20 orecchie di Aman:
50 gr di uova intere
120 gr di zucchero
70 ml di olio
250 gr di farina / un cucchiaio di cacao amaro
1 cucchiaino di lievito in polvere
Marmellata o cioccolata


Preparazione: Unire la farina con le uova battute, l'olio e lo zucchero, aggiungere il lievito, eventualmente il cacao.
Quindi, spianata la pasta, ritagliare dei triangoli e poggiare su ogni quadrato uno o due cucchiaini di marmellata o cioccolato. Ripiegare a metà e saldare i 4 bordi. Poggiare i biscotti sulla piastra del forno preriscaldato a 190 gradi e che avrete precedentemente unto. Cuocere per 20 minuti.
Essendo senza burro, la frolla tende ad esser un po' più dura e quelle con la marmellata restano più umide mentre quelle con cacao e cioccolato sono più durette.



venerdì 10 marzo 2017

verza sofegada e salsiccia

Oltre agli orti veneziani, il mercato è spesso rifornito dai "cugini di Campagna" che portano oltre ai loro ortaggi anche le loro ricette.
La tavola veneziana spesso si arricchi di robusti e corposi piatti campagnoli tipici della tradizione veneta.
Le verze venivano e vengono tutt'ora spesso servite accompagnate dalla salsiccia. In questo caso la salsiccia è ben diversa da quella bianca e grassa per i risotti, ma contiene una maggiore componente di carne proprio perchè doveva dare sostentamento e arricchire di proteine i piatti invernali.

Il buono della verza è che deve "prendere il gelo" e deve proprio letteralmente congelare perchè poi in cottura risulta più morbida e meno fibrosa.
Questo è uno dei motivi per cui la verza si consuma in inverno, oltre al fatto che o stufata con della pancetta, o il piedino di maiale, o accompagnata al cotechino o appunto con le salsicce come nel nostro caso, la rendono un contorno decisamente invernale.
Personalmente in estate preferisco alimenti più leggeri e preferibilmente con più breve cottura.

Giorni fa ho trovato al mercato una bellissima verza con le foglie esterne violette, ma all'interno erano di un brillante verde chiaro.

Tagliare la verza a pezzi sui 5 cm, tritare la cipolla assieme alla pancetta, fare imbiondire tutto in padella, aggiungere le salsicce, intere, a pezzi, importante è che non siano sfarinate e sgranate, in pratica il pezzo in bocca deve esentirsi.
Insaporire di sale e pepe e fare cuocere circa 30-45 minuti a fuoco lento, io preferisco le pentole in ghisa ma mia mamma ad esempio usava la pentola a pressione che riduceva anche i tempi.
All'occorrenza si aggiunge acqua per non fare seccare.


Di solito del verze sono quelle verdi scure e dopo lunghe cotture diventano ancora più scure, ma essendo la mia un verzetta piccola e chiara ho voluto provare a tenerla chiara, tagliando pezzi piccoli e aggiungendola proprio il tempo della cottura senza dover portare avanti troppo il tempo sulla fiamma,

mercoledì 8 marzo 2017

un pistacchio tira l'altro


Da quando ho il forno nuovo mi ritrovo a non comprare più merende per la mattina, infatti sforno una media di 3 torte a settimana e a volte anche di più, solo che la richiesta inizia a dover diventare varia, mica le mie due esigenti bocche si accontentano di mangiare sempre la solita torta.
La nuova tortiera presa per meno di 4 euro in uno dei tanti discount mi ha dato lo stimolo giusto.
Devo ammettere che con il forno vecchio che avevo non mi dava soddisfazioni preparare le torte, sembrava proprio che non fossi capace: cosa non fa un forno moderno e tecnologico per una che sa cucinare, si apre un mondo che non conosceva.
Prima o poi preparerò il post anche per il forno nuovo che è stato peggio un parto averlo in casa, ma questa è un'altra storia.

Dopo la torta agli amaretti di una generosa Toni che gentilmente ha condiviso la ricetta, dopo le torte bimby che butti tutto nel boccale e mixi, dopo le torte di iFood, e dopo le torte dei Fables ho deciso di provare a pesare gli ingredienti che avevo sempre usato e modificare fino ad ottenere (fortuna?) una torta sorprendentemente buona.





Ho capito che la pasticceria è una scienza esatta ed era da qualche mese che volevo provare per cui mi sono armata di foglio di calcolo e fatto proporzioni varie fino ad avere queste dosi per una tortiera da 26 cm.

Sono partita dalla disponibilità della crema di pistacchio, ossia da quanta ne avevo e ho proceduto calibrando gli ingredienti attorno a questa.
Essendo molto consistente dovevo  trovare un impasto che potesse bilanciare sia la dolcezza che la consistenza.

Premetto che non è una torta economica che si prepara con le cose che si hanno in casa, la crema di pistacchi costa e nemmeno poco ma se la sia ha in casa ed è vicina alla scadenza tanto vale tentare.
Io appunto avevo due vasetti che mi ero presa l'estate scorsa per preparare i gelati di questo nettare verde




200 gr di farina
60 gr di fecola di patate
1 bustina di lievito da dolci
180 gr di zucchero 
4 uova medie intere (circa 50 gr l'uno)
240 gr di latte
240 gr di pasta di pistacchio


potete farla nel bimby, o in qualsiasi altro mixer,  buttando tutto insieme e poi azionando fino a che gli ingredienti non diventano un bel composto fluido e omogeneo, oppure in planetaria prima i liquidi e poi le polveri, oppure a mano ma incorporare la pasta di pistacchio è laborioso perchè è molto compatta.

Versare il composto nella teglia unta e infarinata e infornare in forno già caldo a 180 gradi per 40 minuti a seconda del forno.
Il composto che versate è molto fluido e lo ho reso tale proprio perchè la pasta di pistacchio è molto consistente.





200 gr di farina
60 gr di fecola di patate
1 bustina di lievito da dolci
180 gr di zucchero 
4 uova medie intere (circa 50 gr l'uno)
240 gr di latte
240 gr di pasta di pistacchio


potete farla nel bimby, o in qualsiasi altro mixer,  buttando tutto insieme e poi azionando fino a che gli ingredienti non diventano un bel composto fluido e omogeneo, oppure in planetaria prima i liquidi e poi le polveri, oppure a mano ma incorporare la pasta di pistacchio è laborioso perchè è molto compatta.

Versare il composto nella teglia unta e infarinata e infornare in forno già caldo a 180 gradi per 40 minuti a seconda del forno.
Il composto che versate è molto fluido e lo ho reso tale proprio perchè la pasta di pistacchio è molto consistente.



Ho dovuto tagliare subito una fetta perchè mio marito voleva assaggiarla subito, per cui la fetta doveva anche raffreddarsi.
La torta è morbida, umida, e con un netto sapore di pistacchio, c'è pure il colore verdino del pistacchio che non guasta.

Ho provato a mettere le gocce di cioccolato ma pure essendo piccole cadono nell'impasto molto liquido e leggero, per cui non le metterò più.

E dopo la prima fetta ne è seguita subito un altra.... spero di trovarne ancora questa sera che vorrei farla assaggiare a mia mamma....