lunedì 26 novembre 2012

Brunello di Montalcino - Biondi Santi - 2006

E poi ci si ritrova tra l emani un piccolo gioiellino, lasciato impolverato su qualche scaffale in cantina, e a volte lo si prova solo per la curiosità di sapere se è ancora buono.
Avevo da parte questa bottiglia del..... che non trovavo spunto per aprirla: stapparla pe ril solo gusto di degustarla mi sembrava molto sprecata in questi periodi di grandi crisi economica, per cui dopo aver trovato la polpa di musso ho deciso che era arrivato il momento della grande prova.
Diciamo che scolasticamente sarebbe un po' azzardato in quanto, in teoria si dovrebbe rispettare l'area geografica per un abbinamento ottimale, di conseguenza dovevo o aspettare un bell'arrosto a base di fagiano o di cinghiale, ma se non sono diventata ancora sommelier ci sarà un motivo e uno di questi è proprio osare con abbianmenti definiamoli estremi. Li definisco estremi propri operchè scosalsticamente si dovrebbe rispettare la provenienza geografica di un vino ed abbinarla ai frutti del territorio circostante proprio come dicevo sopra.




Visto che in casa bevo solo io, e visto che sono di oltre 7 mesi di pancione, diciamo che il mio è stato più un assaggio degustazione, ma devo dire che mi è piaciuto accostare questo signor vino (non di certo uno degli ultimi cabernelli) a mio recente spezzatino di musso.

La scelta era su un altro brunello e un barolo, diciamo che ero curiosa di assaggiare il Biondi Santi, tanto declamato, copiato e bistrattato.
Premetto che non era un bottiglia giovanotta ma, giusto per gusto personale, mi è piaciuta molto.

La ho aperta un'oretta prima di cena proprio per darle tempo di ossigenarsi.
Il primo bicchiere presentava
consistenza notevole con grandi archi sul bicchiere
colore rosso rubino intenso con molti riflessi granati
profumo intenso e persistente con tracce di frutta rossa stramatura, lievi sentori di vaniglia e aroma di legno, cuoio, tabacco
in bocca il sapore era caldo, asciutto, pochissimo tannico, persistente e decsiamente robusto

da profana quel che sono è sicuramente un vino impegnativo, importante, però è anche un buon vino da meditazione, come si suol dire, infatti la sera dopo me ne son bevuta un bicchiere senza accompagnarlo a cibo e devo dire che dopo una maggiore ossigenazione era diverso, non migliore o peggiore, semplicemente diverso, più carico, più intenso ancora.

Gli abbinamenti perfetti sarebbero i formaggi stagionati, la selvaggina da pelo, le carin in umido e oerchè no una bella costata alla fiorentina...

Devo dire che il mio spezzatino di musso si è difeso con onore in abbinamento a questo signor vino.

lunedì 19 novembre 2012

Spezzatino di Musso

E visto che il freddo inizia a farsi sentire (a metà novembre era anche ora) cerco di scaldare cuore e corpo con delle preparazioni più impegnative, e quest adi impegnativa ha davvero tutto.

Mio marito, nato padovano, ma veronese di adozione, adora la cucina tradizionale e se posso lo vizio e lo accontento anche se con il pancione che inizia ad diventare ingombrante, le cose si fanno difficili.

Sabato sono andata dal macellaio e c'era un bel cartelllo che faceva mostra sulla vetrina, ovviamente casareccio e scritto a penna, ma diceva "Spezzatino di Musso", e vi giuro che mi ha davvero tantato tanto che ne ho comprato due chili, uno è finito subito in freezer emntre l'altro ha atteso un giorno nella cella del frigo.
Mercoledì sera ho iniziato questa lunga preparazione, impegnativa solo nei tempi di cottura perchè per il resto è di una facilità estrema, e vi assicuro che da molte soddisfazioni.
Il pensiero che ci sia voluto così tanto tempo per prepararla pare strano, ma  mi piace anchè l'idea che sia un piatto invernale, che la cura che uno ci mette per prapararlo deriva proprio dal fatto che si vuole creare qualcosa di speciale.
Proprio come se un piatto diventasse una coccola da dedicare a qualcuno, bhè mi piaceva quest'idea, specialemente in questo periodo che ho voglia di tenerezza...
Di sicuro ci vuole tempo e pazienza e forse un pochino di pazzia, ma il risultato è una carne morbida, succulenta e saporita.
Devo ringraziare mia cognata che mi ha passato la ricetta e di sicuro mi ha fatto un grande favore



Ma ora passiamo alla ricetta:

1kg di spezzatino
3 cucchiai d'olio d'oliva
50 g di burro (a piacere)
2 cipolle medie
30 g di prezzemolo (che io ometto per mia allergia alimentare)
250g di pomodorini freschi
2 spicchi d'aglio
sale pepe
250cc di vino........................
rosolare la cipolla nell'olio e nel burro per pochi minuti,aggiungere lo spezzatino,il prezzemolo (lavato e tritato) aglio intero, i pomodorini,il sale e pepe.
Lasciare insaporire lo spezzatino per 10/15 minuti a fiamma media e poi aggiungere il vino.
Quando avra' preso a bollire abbassare la fiamma e lasciare cuocere per 1 ora (deve essere a fiamma molto bassa per non far evaporare i liquidi).
Spegnere il fuoco e lasciare raffreddare.
Quando la pentola sara' fredda,metterla in frigorifero e lasciare riposare per un giorno.
Riprendere la cottura il giorno dopo e cuocere per 1 ora e mezza sempre a fiamma media all'inizio per poi abbassarla quando comincia a bollire.Spegnere e lasciare raffreddare per rimettere in frigorifero.
Dopo averla fatta riposare un altro giorno, riprendere la cottura e ultimarla facendola cuocere per un'altra ora e mezza o due.................................
PER CHI NON AVESSE TEMPO....SI PUO' CUOCERE LO SPEZZATINO TUTTO IN UNA VOLTA,ANCHE SE IL RISULTATO NON SARA' LO STESSO............................................

giovedì 8 novembre 2012

Torta di Rose

Sempre per il lungo fine settimana coi ragazzi mi sono attrezzata, non avendo nulla per dar loro per colazione ho voluto provare a rifare una torta fatta anni fa con il lievito di birra... si ok sono divnetata snob ora che ho la pasta madre attiva... e uso solo quella. 
Venerdì mattina, prima di andare al lavoro ho rinfrescato il lievito madre da utilizzare.
Dicevo che ho voluto provare a fare la torta di rose con il lievito madre...
Per fortuna i ragazzi hanno apprezzato pure questo sforzo, non avendo un'impastatrice devo fare tutto a mano e con il pancione che cresce devo ammettere che mi stanco più facilmente di prima.
Questa volta mi son certa la ricetta su cookaournd che hanno davvero una grande scelta di spunti per poter provare le novità.

Gli ingredienti sono facilissimi
125 pasta madre
50 gr. burro morbido io invece del burro ho usato un cucchiaio di olio di oliva che non avevo il burro.
250 gr. manitoba
125 gr. latte tiepido
2 tuorli
2 cucchiai di zucchero

Per farcire
crema pasticcera
gocce di cioccolato

Per fortuna la pasta madre era in attivo da 3 giorni per cui rispondeva decisamente bene e da quella che ho utilizzato per il pane della domenica me ne sono tenuta da parte la quantità che mi serviva e la ho utilizzata per questa preparazione.
Verso le 2 del pomeriggio ho iniziato ad impastare e ho utilizzato parte del latte previsto per iniziare a incorporare la parte liquida degli ingredienti e poi la farina che ho utilizzato è quella per dolci del Antico Molino Rosso che ormai è stra rodata per cui ne conosco bene anche le reazioni e la tenuta.
Dopo circa 5 ore il risultato era questo e non mi posso proprio lamentare....







La ho reimpastata e poi preparato le striscie di pasta per formare le chiocciole che ho farcito con crema pasticcera e cioccolato fondente in gocce.

La crema pasticcera è stata una fregatura perchè ho cercato sul ricettario di casa e me la sono fatta tutta a mano... una botta di vita non da poco per la presenza degli 8 tuorli in un litro di latte e 200 gr di zucchero, ma ne è valsa sul serio la pena.

Dopo aver farcito le rose le ho adagiate nella teglia per la cottura, ho usato quella in silicone così non ho dovuto imburrare:
e ho lasciato riposare per circa 2 ore in modo che la pasta di riprendesse dallo stress delle pieghe.

Il forno preriscaldato a 175 gradi e infornato per almeno 25 minuti (ho ridotto i tempi di cottura perchè preferisco provarla con lo stuzzicadente piuttosto che trovarmela bruciata)

e una volta sfornata non ho nemmeno aspettato che si freddasse.... però ne ho assaggiato solo mezza rosa, giusto per il gusto di sentire come era venuta.





mercoledì 7 novembre 2012

Pane della Domenica

Con il ponte dei Morti, ho avuto a casa i figli di mio marito per oltre 4 giorni e sono stati 4 giorni di produzione al forno.
Il ragazzo adora mangiare il pane e per quel poco che posso lo accontento volentieri, oltre ad aver preparato la torta di rose e anche una specie di camille alle carote che descriverò altrove.
Il mio lieivto madre è felicemente attivo e ho voluto sfruttarlo al meglio.
Cercando una ricettina facile per il pane ho trovato questa del pane domenicale di Giulietta su pastamadre.net.
Devo ammettere che è davvero semplice e di ottima riuscita, Lei ha composto pani grandi ma io ho preferito dei filoni cicciotti per via del mio forno, ognuno ha il forno che ha e si deve adeguare, per cui di necessità virtù e mi è uscito questo risultato:

Ho seguito la ricetta passo passoe mi sono trovata benissimo:
Venerdì pomeriggio ho iniziato con il primo impasto per rinfrescare la pasta madre e ottenere circa 300 gr di pasta madre attiva. 

Verso le 5 del pomeriggio, quando ho visto che era ben raddoppiato ho eseguito l'impasto con gli ingredienti

300 gr.di pasta madre
200 gr. di farina di semola di grano duro biologica

500gr. di farina Manitoba bio tipo 0
15 gr. sale
1 cucchiaino di malto
1 cucchiaio di olio
acqua tiepida per impastare

il sale è stato un problema, in quanto ne ho messo solo 15 gr la prima volta e il pane è risultato un pochino sciapo, ma il giorno dopo ne ho messo 25 gr ed era perfetto (non è stata la sola modifica, poi vi dico), e ho lasciato riposare

Il risultato serale è stato 

E ho preso l'impasto e dopo averlo diviso in due e dopo qualche piegatura lo ho messo sulla placca da forno e lasciato riposare tutta la notte in modo che riprendesse la forma e la lievitazione.



Magari non serviva tutta la notte, ma primo ho seguito la ricetta e poi era tardi per mettermi a cucinare.... si ok sono stata pigra ma ne è valsa la pena.
Come diceva l'autrice ho bagnato la superficie e ho lasciato riposare.
Sabato mattina ho tirato fuori la placca, ho acceso il forno a 250° con il solito pentolino di acqua e sta volta, per dare maggior temperatura ho anche acceso il grill (che non è stata una cattiva idea).

Dopo 10 minuti ho abbassato a 200 e lasciato cucinare per altri 20 minuti fino alla doratura della superficie.




Devo ammettere che oltre a sembrare molto bello era anche davvero buono:



 Il giorno dopo (ebbene si, ne era avanzato pochissimo, è stato molto apprezzato), lo ho modifcato come dicevo prima e non solo  nell'aggiunta di sale ma anche modificando le dosi di farina che ho aggiunto la farina di tipo 2....

300 gr.di pasta madre
200 gr. di farina di semola di grano duro biologica
250 gr. di farina Manitoba bio tipo 0
250 gr. di farina 2 di grano tenero
25 gr. sale
1 cucchiaino di malto
1 cucchiaio di olio
acqua tiepida per impastare


e ho mantenuto gli stessi tempi di cottura!

Ottimo da rifare sicuramente!!!

martedì 6 novembre 2012

lievitazione naturale

Sembra che storicamente la lievitazione possa trarre origine dall'Antico Egitto (hanno inventato birra, lievito, cosemtici, bravi sti egiziani), che a seguito delle inonadazioni del Nilo, i depositi di farina in riva al fiume si bagnassero e poi producessero la fermentazione naturale della farina. Da bravi inventori, mi sa che una volta non vollero perdere la farina che si era bagnata, per cui la mescolarono con altra farina e così nacque la lievitazione naturale.

Il lievito naturale o lievito madre o anche pasta acida, in pratica non è altro che la fermentazione naturale della farina, con acqua e un prodotto generalmente zuccherino che serve a nutrire la crescita dei batteri lattici o lactobacilli che si generano da questi processi chimici.
In generale questi microrganismi spirgionano molta CO2, ma lo fanno lentamente e il risultato è un'alveolatura piccola e regolare, inoltre la fermentazione lenta crea una sorta di predigestione dei componenti chimici, per cui la digestione per noi umani risulta molto più facile.
Nella pratica della panificazione, la quantità del lievto madre è di circa 5-20% sul peso finale dell'impasto a seconda della forza del lievito stesso, inoltre sempre mediamente, si dovrebbe utilizzare la pasta acida dopo 2 o 3 rinfreschi consecutivi.
Inoltre serve una media di 3-5 ore per la lievitazione del'impasto prima di preparare il pane nelle pezzature o le forme che si preferiscono, (si dice che il peso dovrebbe esser intorno al kilogrammo per evitare che la parte interna in cottura suleri i 60°) e poi altre 3 orette per dargli modo di perdere lo stress delle piegature varie.

Due annetti fa mi avevano regalato una pasta madre, che a detta del donatore sembrava miracolosa, ma con me proprio non funzionava, bhò forse non sentiva la mano del padre per cui, morta per inedia è finita nelle immondizie, devo ammettere con dispiacere.

Mesi fa mi sono accorta di esser in dolce attesa e quasi fosse una sorta di folgorazione,  mi è venuta la voglia di provare di nuovo l'esperimento della pasta madre, ma questa volta sono partita dalla gavetta, ossia autoproducendomela: dopo svariate ricerche in internet ho scelto questo sito e li sto seguendo con molto interesse.

Come dicono i loro insegnamenti ho preso
200 gr di farina 0
100 gr di acqua
1 cucchiaino di malto

impastato ben bene e lasciato riposare 2 giorni, al tiepido, e al buio

Di quell'impasto ho preso 200 gr e li ho aggiunti a
200 gr di farina 0
100 gr di acqua
e ho lasciato riposare altre 48 ore.
Prego notare che le prime volte quello che avanza si butta via, so che è uno spreco ma di fatto non serve a nulla...

Il provare ad autoprodurla è stata davvero una bella idea, oltre alla soddisfazione di aver creato dal nulla una cosa viva, inoltre la soddisfazione di poter fare un buon pane per la mia famiglia.

lunedì 5 novembre 2012

Corona Bordolese versione 2

Qaulche giorno fa, avevo i figli di mio marito a casa, e il ragazzone vive di pane.
Gli piace molto quello fatto in casa e con la scusa che pioveva e non avevo voglia di uscire, ho preparato il pane in casa.
Visto l'ottima riuscita della corona bordolese ho voluto riprovarla, cambiando le farine e girandola, ossia cuocendola con gli spicchi in su invece che in giù.

Riprendendo il post precedente, e l'idea di Donatella, ormai diventata mia fonte di ispirazione, che anche Lei lo aveva preparato rovescio per il World Bread Day, ho voluto provarci pure io.

Devo dire che questo pane ha una riuscita spettacolare. E' profumato, saporito, esteticamente bello, e per di più sano visto che è fatto a lievitazione naturale.
La seconda volta mi è venuto addirittura meglio!

Le farine che ho modificato sono quelle del secondo impasto, ossia
2° impasto: il mattino dopo
465gr. farina 0
265 gr. acqua
1 cucchiaino malto
12 gr sale

 e ho modificato i 465 gr di farina 0 in
300 gr di farina 0 e 165 di farina 2 bio (io uso quella dell'Antico Molino Rosso e mi trovo bene)
Ho provato a fare questa modifica perchè la mia pasta madre è sempre un po' umidiccia, e la farina 2 assorbe maggiore umidità donando più croccantezza al pane che cucino.

Dopo aver fatto le solite palline, questa volta me ne sono uscite 8 le ho disposte sulla teglia e con la palla centrale ancora da aprire a raggera, dopo averla aperta non ho capovolto la teglia ma lasciato così perchè mi piaceva l'idea dei raggi del sole in una giornata piovosa.


Dopo il risposino di rito perchè si riprendesse dalle fatiche delle piegature è risultata così.


e ho anche modificato i tempi di cottura, vista la resa del mio forno.


La prima cottura la ho fatta a 230 per 40 minuti e la seconda a 200° per 5 minuti.
Il mio forno è a gas per cui magari rende in modo diverso dal vostro, e sto giro è venuta davvero ottima sta corona.


Ringrazio di nuovo Donatella per avermi passato la sua ricetta, che non mollerò più.

venerdì 2 novembre 2012

Pizza con lievito madre

Ieri ho rifatto la Couronne Bordelaise e devo dire che mi ha dato ancora maggiori soddisfazioni della prima volta...
Ma avevo rinfrescato tutta la pasta madre che mi era rimasta per cui oggi mi sono ritrovata con due bimbe molto attive, una mi ha tenuto sveglia quasi tutta la notte coi suoi calci e l'altra che si è quasi quadruplicata sempre durante la notte....
Mi è venuta voglia di pizza!

250 grammi di pasta madre rinfrescata la sera prima e tenuta a temperatura ambiente coperta da un panno umido
300 grammi di acqua
500 grammi di farina, di cui 400 farina 0 e 100 farina di semola di grano duro
1 cucchiaino di malto d’orzo (o se non ne ho di zucchero di canna)
2 cucchiai di olio
2 cucchiaini di sale

(ricetta presa da qui

ho seguito le dosi passo passo e anche la ricetta...

Le mie uniche modifiche sono state i tempi di lievitazione che li ho allungati perchè avevo preso sonno sul divano e il ripievo, che ho provato a fare delle mini pizzette nei pirottini dei muffin con ripieni diciamo alternativi.



Il ripieno era: piselli, prosciutto cotto e gorgonzola, con dragoncello invece che il solito origano...

La pizza con la lievitazione naturale è decisamente meglio, nulla da togliere a quella con il lievito di birra, ma direi che questa ha una marcia in più! Poi il ripieno ovviamente è a seconda dei gusti....

mercoledì 31 ottobre 2012

Muffin con sopresa... ovvero un cuore di cioccolatino

Un mio amico ha da poco traslocato e ci ha lasciato in eredità la ciotola dei "vizi" come la definiva lui.... in pratica un cestino tipo quelli da centro tavola con una marea di caramelle e cioccolatini dentro.
Alcuni di questi cioccolatini erano una cosa stranissima, come dei piccoli scrigni al cioccolato fondente con i pezzi di fave di cacao, al cioccolato al latte con il riso soffiato e alla nocciola con le scagliette di nocciola.
Se non mi decidevo li avrei mangiati tutti in barba alla mia glicemia alta, per cui mi son decisa di nasconderli dentro dei caldi muffin.

Sabato notte la piccola scalciava terribilmente e alle 2 e 45 del mattino ero sveglia con la mia piccola boxeur attiva e pimpante.
Non riuscivo a prender sonno e per evitare di svegliare mio marito mi sono alzata e andata a controllare la pasta madre (si ok sono ossessionata) e siccome il tempo non passava mi son decisa a preparare dei muffin per la colazione del mattino.

400 gr di farina 00
100 gr di zucchero di canna
100 gr di zucchero bianco
3 uova
150 gr di yogurt (io ormai utilizzo solo quello che mi autoproduco ogni settimana)

90 gr di burro
125 gr di latte
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino da caffè di estratto di vaniglia
1 bustina di lievito per torte
cioccolati a piacere oppure gocce di cioccolato e frutta secca, o quello che preferite

In una capiente ciotola sbattere bene le uova con lo zucchero finchè non diventano belle spumose, poi aggiungere poca alla volta, la farina, lo yogurt, il latte e il burro assieme alle residue componenti (sale, vaniglia, lievito).



Queste dosi sono di solito per 12-14 pirottini ma sto giro sono arrivata a 18 per via del cioccolatino interno che occupava volume.



 Alcuni muffin li ho farciti con sti buonissimi cioccolatini, e gli altri invece li ho arricchiti con gocce di cioccolata e pezzetti di noci fresche (quelle che ci sono in giro adesso a cui bisogna levare la pellicina perchè è troppo amara)...



Nel frattempo il forno si è scaldato a 170 gradi e poi infornare per 40 45 minuti a seconda del forno...

Il risultato è stato più che soddisfacente e addirittura si è svegliato il marito per il profumino che girava....

E poichè a me le torte piacciono ancora calde ne ho assaggiato subito uno di quelli col cioccolatino e devo dire che se potrò li farò sempre con il cuore a sorpresa...



Alla fine erano le 4 e 50 quando sono tornata a letto, e il cagnolone non vedeva l'ora perchè lo tenevo sveglio.....

Muffin frittatine

Giorni fa mi è venuto l'idea di provare una cosa nuova per me, ma ho scoperto che in giro la preparano in molti in questo modo: e io che ero convintad i aver scoperto l'uovo di colombo....

In pratica sono dei finger food, molto simpatici e gustosi.

Si trita del prosciutto cotto (in questo caso ma si possono farcire come si preferisce), e delle zucchine, da parte si sbattono le uova con sale, pepe e si aggiunge un po' di parmigiano, quando le uova sono ben amalgamate si aggiunge prosciutto e zucchine e si incorporano questi ultimi due ingredienti.

Avevo dei comodissimi stampini in silicone da nuffin/cupcake/quello che si vuole e li ho farciti per circa la metà, arricchendoli con un cubetto di fontina all'interno in modo che si sciogliesse bene.





Si passano al forno ben caldo per almeno 15 minuti e poi si fa attenzione perchè scottano parecchio e io me ne ero dimenticata...

Devo iniziare a fare le foto con la macchina fotografica e non con il cellulare che di certo non rende giustizia ai piatti, e devo anche iniziare a fare le foto fuori dalle pentole e magari con un pochina di scenografia in più.....

lunedì 29 ottobre 2012

Couronne Bordelaise - il lievito madre rende bene

Giorni fa guardavo un gruppo in facebook e hanno pubblicato questo pane che da vedersi era bellissimo.
Come al mio solito mi ero segnata la ricetta con il proposito di provarla quanto prima, ma non ne avevo mai avuto l'occasione, ma si sa che tante volte le occasioni bisogna crearsele per cui sabato mattina ho rinfrescato la pasta madre  e sabato sera ho preparato il primo impasto.
Ci si riferiva a un post in un altro blog al quale vi rimando per seguire eventualmente i vari passagi fotografici, che sono stati eseguiti davvero con estrema dovizia e io invece ho meramente copiato tralasciando questo aspetto anche perchè con il cellulare le foto non vengono ottimamente e la macchina fotografica si è trovata di recente orfana di batteria....



Sta di fatto che questo pane mi piaceva per l'effetto estetico e dopo averlo provato devo aggiungere che mi piace pure la resa che da.

E' anche relativamente facile da prepare, e la lavorazione consiste in due impasti più la preparazione delle pieghe e la disposizione del pane in teglia.

1° impasto: da fare la sera precedente
135gr. farina 0
35 gr. pasta madre rinfrescata
70 gr. di acqua







Come vi dicevo sabato mattina ho rinfrescato la pasta madre, e siccome sto cercando di rinforzarla per altri tentativi di panettone, la ho rinfrescata 3 volte per cui alla sera, uno dei rinfreschi, ossia 35 gr richiesti da questa ricetta, li ho lasciati da parte in un vaso di vetro, dopo averli impastati con come richiesto.
 
 2° impasto: il mattino dopo
465gr. farina 0
265 gr. acqua
1 cucchiaino malto
12.gr sale

Tanto per cambiare mi sono svegliata presto, gioco forza sto giro anche del cambio dell'ora legale. Alle 6 e 30 ora vecchia ero in piedi pronta per la mia giornata.
Dopo aver cambiato le ore sui vari orologi, ho iniziato il secondo impasto, e con l'olio di gomito come suggerisce la ricetta originaria... ho lavorato parecchio per ottenere un impasto elastico e resistente.
Le dosi sono davvero azzeccate e viene fuori una bella massa omogena che ho lasciato riposare per 20 minuti, poi ho proceduto con le solite pieghe per il pane e poi mi sono davvero divertita a comporre la corona.


Pensavo che sarebbe stata bella anche come centro tavola a Natale, devo decidere...
 

martedì 23 ottobre 2012

Se continuo così.. Partorisco prima, ovvero impastare i cracker delle sorelle simili

Mi viene la voglia di sperimentare, malgrado il male alla spalla, ma devo smaltire la pasta madre in eccesso e ho sempre voluto provare a fare dei crakers.

Chi meglio delle Sorelle Simili potevano aiutarmi, e poi ho trovato la ricetta così semplice che ho dovuto provare.



Ieri sera rientrata a casa, dopo una giornata di riposo del lievito, lo ho trovato bello cresciuto per cui i craker erano dovuti.


300 gr pasta madre rinfrescata la sera precedente
60 gr burro morbido
30 gr strutto
250 gr farina
120 gr acqua
2 cucchiaini di sale

Per mia comodità impasto sempre tutto in una capiente ciotola, alla pasta madre ho aggiunto l'acqua e la farina come se dovessi rinfrescare, e poi ho aggiunto il burro e lo strutto con il sale. 
E' una lavorazione molto semplice che non porta via molto tempo, direi un 15 minuti di impasto, che risulta bello elastico.


Questo era il risultato dopo l'impastatura e la ho lasciata riposare ancora per 4 ore, ovviamente.

Dopo queste benedette 4 ore (quando impasto e inforno vado sempre a letto tardi...), ho steso la pasta sulla placca da forno (io ho sempre il forno da 90 per cui la placca è più grande rispetto la media) con le mani sulla carta da forno e cosparso con un po' di olio in superficie.
Ho lasciato riposare altri 10 minuti tagliando a quadrati e poi ho infornato, con forno già caldo per 15 minuti a 190 gradi.







La prossima volta li provo aromatizzati..


lunedì 22 ottobre 2012

Cadute Autunnali e torta di patate dolci

E' da qualche giorno che ho male a una spalla per colpa di una antipatica caduta, se non fossi in dolce attesa non mi formalizzerei tanto ma la paura è stata molta.
Pioveva dalla mattina e malgrado mio marito si fosse proposto per venire a prendermi in macchina, mi sembrava uno spreco di tempo assurdo anche perchè proprio quando stavo uscendo la pioggia aveva smesso... Maledetto marmo dei marciapiedi, infido come pochi! Sta di fatto che sono caduta di spalla ma il braccio era ripiegato sotto la pancia, per cui per sicurezza ho preferito andare a fare un controllino, grazie a Dio inutile!

Malgrado fosse tutto in ordine e la piccola si fosse addirittura girata, ero molto agitata e siccome mi sfogo cucinando avevo voglia di qualcosa di goloso e dolce!



Girando per la minuscola cucina che abbiamo c'erano lì già bollite delle patate americane ma non volevo impastarmi la bocca per cui ho pensato bene di trasformarle!


Per ogni evenienza le patate vanno comunque prima lessate, sbucciare e le schiacciate o con uno schiaccia patate o con una forchetta che quel misterioso attrezzo non lo avete.

Le mie erano abbastanza asciutte ma se le vostre hanno ancora un po' dell'imidità della cottura passatele un attimo in fornetto a micronde, proprio quei 30 secondi e poi basta, giusto per asciugarle.
Spostarle in una ciotola capiente e iniziate a incorporare il burro ammorbidito a temperatura ambiente.
Ammetto che ho barato e con la spalla dolorante, le patate me le ha schiacciate il marito e il burro invece lo ha incorporato il robot rosso bello bello.

Poi ho aggiunto le uova e subito dopo lo zucchero. Di solito aggiungo anche un po' di cioccolato fondente ma non lo avevo per cui ho optato pe run bicchierino di rhum!



Cuocere in forno caldo a 160° per circa una quarantina di minuti.

Ingredienti:

500 gr circa di patate già cotte
150 gr di zucchero
150 gr di burro
poca farina se serve (dipende dalla qualità delle patate)
4 o 5 uove (dipende dalla grandezza)


lunedì 1 ottobre 2012

Una cena da amici - porto l'aperitivo

E' qualche tempo che con degli amici ci scambiamo cordiali inviti a cene in famiglia e coem spesso capita si porta sempre qualcosa, questa volta dovevamo portare il vino per cui mi son detta che sarebbe stato carino portare anche qualcosa da spiluccare mentre si aspetta la cena vera e propria.
Conoscendo già il consistente menù di pesce che avrebbero preparato, non potevo di certo esagerare per cui ho optato per questi biscottini al formaggio di cui ho trovato la ricetta in un libro che avevo in casa e che miracolosamente si è salvato al trasloco.


230 g  di farina
180 gr parmigiano
1 cucchiaino di sale
1/2 spicchio di aglio tritato
1 cucchiaino di bicarbonato
1 macinata di pepe fresco
220 gr di burro ammorbidito a temperatura ambiente


Utilizzando il regalo di mamma, il kitchenaid, ho praticamente fatto tutto con quello:
Presa la ciotolo gande, versato la farina e il formaggio grattuggiato, il sale e il pepe e lasciato mescolare rapidamente per qualche istante, con il burro ammorbidito.
Poi ho messo la pasta frolla a rafreddarsi in frigo per mezz'oretta in modo che si indurisse un pochino
Nel frattempo ho accesso il forno a 180 gradi e preparato la placca con la carta da forno.
Passata la mezz'ora ho preso la ciotola dal frigo e ho iniziato a prendere dei pezzi di impasto modellandoli a casaccio e adangiadoli sulla placca ad una certa distanza tra di loro.
Ho deciso che la forma informe non serve a nulla se metto il bicarbonato perchè ha il potere si di lasciare soffici i biscotti ma anche di non fargli mantenere la forma che io decido per loro.
La prossima volta non lo metto tanto è una frolla e resta comunque soffice.
Risultano piccoli bocconi saporiti e friabili che da accompagnare al vino sono perfetti.

Prove tecniche di trasmissione - il Panettone x Natale

E' circa una settimana che sto pensando di provare a preparare il panettone o se non altro a fare i primi tentativi.



Finalmente venerdì ho preso coraggio,  in vista del riposo del fine settimana e ho tirato fuori dal frigo la pasta madre per lasciarla riposare e riprendesi a temperatura ambiente.

La mattina dopo ho iniziato con il primo rinfresco che ho lasciato fuori dal frigo per tutto il giorno, a cena sono andata da amici e al rientro, cioè verso l'una di notte ho preparato il primo impasto fatto di:

100 g p.m.
20 g acqua
10 g latte
70 g farina

e ho lasciato riposare fino al mattino per oltre 6 ore.

Tanto al mio solito alle 6 e 30 in piedi, perchè come al solito il fine settiman io non riesco mai ad andare oltre le 7 con mi o sommo dispiacere, per cui mi sono svegliata e ho re-impastato il lievito con

290 g di farina del Molino Roso per dolci
5 cucchiai di latte
la pasta madre della prima lievitatura che era ben raddoppiata
60 g di zucchero
buccia di limone grattuggiato (ma io o messo quella dell'arancia)
100 g di burro
2 uova


impastato tutto, e lasciato riposare altre 6 ore per lievitare

Premetto che la ricetta la ho presa da qui, ma ho dovuto adattarla per praticità mia, e per via che la mia pasta madre non ha un potere lievitante rapidissimo per cui ho fatto delle modifiche in corso d'opera, inoltre la prossima volta aumento la quatità di zucchero perchè per mio marito è un po' troppo poco dolce.

Passate anche queste 6 ore ho aggiungo solo cioccolato in quanto di nuovo non piacciono uvette e canditi... si lo so è una croce ma cerco di accontenarlo!!!

Ho aggiunto 120 g di scagliette e cubetti di cioccolato fondente e poi ho versato in una teglia non avendo gli stampi adeguati: ma in fin dei conti era solo una prova per vedere la lievitazione del mio lievto madre. ho di nuovo lasciato lievitare altre 6 ore con la cioccolata incorporata già nella teglia.

In pratica ieri sera alle 18 circa ho acceso il forno a 180 gradi e infornato con dei bei pezzi di burro sopra (circa un etto in pezzettoni) perfar in modo che non si seccasse troppo con la solita ciotolina di acqua.
La cottura mia è durata quasi 40 minuti considerando che ho portato il forno a 160 gradi dopo circa 15 minuti in quanto mi sembrava scaldasse troppo.
Ognuno conosce il forno suo per cui bisogna sempre adeguarsi.





Devo ammettere che è risultato molto soffice e ben lievitato, devo ricordarmi di aggiungere più zucchero e un pizzichino di sale che secondo me mancava.

Sabato prossimo provo di nuovo questa versione e un'altra che ho trovato delle sorelle Simili e vedremo alla fine quale utilizzerò per Natale....

giovedì 27 settembre 2012

e poi, fu lo yogurt

Ieri mattina potevo dormire un pochino di più, bestione e calciatrice permettendo, ma non avevo fatto i calcoli con la mia sveglia interna..
Dovevo andare a fare la solita visita per la glicemia, uno dei pochissimi fastidi di questa stupenda gravidanza fino ad ora, e allora potevo starmene a letto un pochino di più, pure Marley si era messo di impegno a non svegliarmi, ma alle 6 mi si sono spalancati gli occhi. Odio svegliarmi quando potrei riposarmi..

Mi sono dedicata al piccolo che aveva bisogno di una bella spazzolata, inizia a cambiare il pelo e prima che me lo semini per casa gli spazzolo il mantello un giorno si e uno no.
Come al nostro solito ci siamo messi in divano e lui era lì bello tranquillo che si lasciava spazzolare, anche contro pelo e pure sotto la pancia.

Si è rilassato talmente tanto che si è messo a ronfare di nuovo e per non svegliarlo sono andata a scaldarmi il mio orzo mattutino.

Ancora indecisa se rinfrescare la pasta madre, in vista delle prove del panettone natalizio (ma mancano 3 mesi? si vero ma devo vedere come rende...) o provare a preparami lo yogurt in casa.
Ha vinto lo yogurt, forse per una legge dettata dal fatto che le preparazioni per il panettone sono di 3 giorni circa e preferivo iniziarle il venerdì sera per aver tutto pronto per la domenica a pranzo.
Qualche giorno fa mi ero comprata i fermenti lattici e ho scoperto che prepararsi lo yogurt in casa è tuttaltro che economico anche se decisamente salutare.

Di fatto però il risultato, pur essendo la prima volta, devo ammettere che è stato ottimo anche grazie a un picolo accorgimento che ho letto in non mi ricordo più quale blog (mi scuso per non riportare l'autore).

Circa alle 7 e 15 ho messo a bollire un litro di latte e ho raggiunto una ipotetica temperatura di 40°, non avevo il termometro per cui ho misurato immergendo il dito, quando era un pochino più caldo del mio dito allora ho spento.
Ho versato i fermenti mescolando con un frustino per far in modo che fossero abbastanza fluidi e non sotto forma di grumo.
E qui viene il bello: invece che lasciare il tutto dentro la pentola e poi metterla al caldo di una coperta, in un luogo scuro tipo un armadio, ho versato il tutto in due thermos  e li ho lasciati riposare fermi immobili sul ripiano della cucina per oltre 12 ore, tanto ero fuori tutto il giorno tra visite mediche e lavoro per cui non ci ho nemmeno più pensato.

Bhè è stata sul serio una magia! Per nulla grumoso, anzi fluido ma cremoso, lo paragono quasi a uno yogurt greco un po' più morbido se proprio devo descriverlo in qualche modo. Non ho aggiunto zucchero nè altro, resta lievemente acidulato ma per via del latte iniziale, se si utilizza scremato viene più acido mentre se si utilizza intero viene più dolce, ma sempre al naturale.



Io sono partita da un latte parzialmente scremato a lunga conservazione anche perchè avevo solo quello in casa, ma vista la resa mi son già premunita di latte fresco di capra e di vacca per provare con una nuova figliolanza di yogurtini.

Invece di comprare i fermenti di nuovo, per non rinunciare a un mio rene, tengo da parte un po' dello yogurt di ieri (se mi ricordo di avanzarlo) e lo utilizzo al posto dei fermenti.

lunedì 10 settembre 2012

un pasta madre molto attiva - Panini con lievito madre

Giovedì dal lavoro chiamo mio marito e gli chiedo di tirarmi fuori il lievito dal frigo che in serata volevo rinfrescarlo: avevo trovato un ricettina facile facile per il pane che dovevo assolutamente provare!
Risultato: se ne è dimenticato, rimandato il tutto a venerdì!

Venerdì sera, dopo tutto il giorno fuori dal frigo, rinfresco il lievito e lo lascio riposare come da ricetta per almeno 12 ore.

Lo rinfresco con le solite dosi di metà acqua e pari peso farina, ma sto giro per coccolarlo gli ho donato un cucchiaino di malto, a volte pure lui ha le voglie: mica sono incinta solo io.... 

Il sabato mattina, il mio cagnolone mi sveglia alle 6 e 30 come ogni santo giorno (lui  non comprende il significato di ferie o riposi...) e dopo aver scorrazzato per la terrazza si è messo a poltrire sul divano mentre iniziava la mia prima lavatrice, e per far passare il tempo mi son messa sul divano con lui




 fino le 9 per poter  rilavorare il mio lievituccio che come il suo solito si è comportato ultra bene.

La ricetta è davvero facile

300 gr pasta madre rinfrescata
350 gr acqua
350 gr farina

olio di oliva
15 gr di sale

Si lavora il lievito madre con l'aqua a temperatura ambiente e quando è ben liquida si aggiunge la farina, io ho aggiunto quasi 420 gr di farina in quanto il mio impasto restava sempre troppo umido e appiccicaticcio, di seguito l'olio e il sale (ovvio che quando parlo di olio intendo sempre evo).
Si lascia riposare per almeno 12 ore.

Mi sono dimenticata del mio impasto per tutto il giorno, prima portando il bestione al parco a divertirsi con gli altri quadrupedi pelosi e nel pomeriggio siamo andati fino a Jesolo a trovare le zie del marito che erano in ferie una settimana, per fortuna perchè non le vediamo quasi mai e ne vale davvero la pena.



Alla sera sulle 10 ho preso la bacinella dell'impasto che dire raddoppiato era dire poco. Era leggero e arioso, Avevo quasi paura a rimaneggiarlo col timore che si sgonfiassero le bolle di lievitazione, per cui con le mani infarinate e una spatola ho iniziato a porzionare i paninimettendoli sulla placca da forno.




Dopo circa 25 minuti di forno a 200 gradi con la solita pentolina d'acqua per l'umidità il risultato è stato questo.









mercoledì 5 settembre 2012

Patate al Forno

Ho una nuova distrazione per le mani Pinterest e mi diverte molto: è una specie di raccolta di foto dei blog, come se fosse un riassunto dei blog che circolano nel web.
Ci sono moltissime categorie e mi piace spiare le foto altrui, fa molto vouayer ma a volte ci sono articoli davvero interessanti.

Una delle categorie che preferisco è Food&Drink, e giorni fa ho trovato una ricetta facilissima ma molto sfiziosa.


In pratica sono patate al forno farcite ma il risultato è molto carino a vedersi e devo ammettere anche molto goloso.

Si prendono le patate e si cucinano al forno bello caldo pelate e intere, con un po' di acqua e olio sul fondo per almeno 30 minuti (poi dipende dalla grandezza della patata).
Passati i 30 minuti la patata non è ancora cotta ma si sta ammorbidendo, tagliarla a fettine sottili senza arrivare al fondo e inziare a farcirle con formaggio a scelta (comunque deve esser un po' saporito), io ho utilizzato l'asiago e (la ricetta diceva fettine) del prosciutto cotto che io avevo in avanzo da una precedente ricetta, tritato con il mio Kitchenaid (come ho fatto prima che non lo avevo??) proveniente da una fetta singola.
Da parte sciogliere un po' di burro con del sale e versarlo sule patate, primo me manterrà morbide in cottura e poi darà loro quel particolare sapore.
Far cuocere altri 20 - 30 minuti.

Se posso dare un consiglio, è un piatto nutriente anche dovuto alla presenza del burro, che se si vuole si può sostiruire con la margarina, ma direi non con l'olio che è troppo fluido. e secondo me è un piatto sa abbinare a cibi leggeri, magari una bella insalata o verdura cotta, utilizzandolo come se fosse un secondo.

venerdì 31 agosto 2012

Biscotti con il burro di arachidi

in attesa di domani per testare il mio nuovo Kitchenaid, mi sollazzo a postare ricette già preparate e documentate senza il dovuto ausilio....

Tempo fa assieme a un giornale per la casa, non ricordo bene quale, ma ricordo preso proprio per l'allegato, c'era un libricino con alcune ricette di Laurel Evans

Tra le varie ricette proposte c'era quella dei biscotti al burro di arachidi che mi ha sempre incuriosito, in parte perchè di fatto il burro di arachidi non mi piace, ma dovevo scoprire come rendeva in preparazione, visto che un'intera popolazione lo mette ovunque come il classico cacio sui maccheroni.

Il burro non lo ho preparato in casa, per quanto ovunque io legga che è nettamente migliore (come tute le cose fatte in casa?!) ma lo ho trovato nel banco frigo di una grande supermercato in versione crunchy ovvero coi pezzettoni.

Ribadisco che non mi piace al gusto da solo, ma forse la gravidanza mi fa vneire strane voglie e ho voluto provarlo in questi biscotti.
Devo ammettere che la tendenza dolce e salata al contempo del biscotto in sè mi ha conquistata e credo che li rifarò quanto prima.

Quel fine settimana che li ho provati c'erano i figli di mio marito che se li sono mangiati mooolto golosamente, e devo ammettere che qualcuno me lo sono sgranocchiato pure ioperchè erano davvero buoni: mi devo ricredere sul burro di arachidi!

La ricetta si trova nei libri di Laurel che oltre a esser molto istruttivi culinariamente e altemento dettagliati sono anche molto istruttivi sulla cultura media dei ragazzi a scuola e della loro diffusa cattiva educazione alimentare.
Laurel forse con grandi sacrifici da piccola è riuscita a vivere in una famiglia che credeva nel cibo sano e preparato in casa. I suoi racconti sono molto divertenti ma non credo che la sua infanzia scolastica sia sempre stata rose e fiori, anche che col senno di poi lei si dimostra molto felice degli anni passati a mangiare i cibi sani preparati dai genitori.

Spesso l'ignoranza dei ragazzi è fonte di enorme perfidia, e altrettnato spesso pensando di creare semplici scherzi i ragazzi sono capaci di grandissimi traumi.

E' la sua prima ricetta che provo ma mi sa che quel libro e gli altri che mi prenderò, saranno fonte di molti tentativi:

100 gr burro
130 gr burro d'arachidi
160 gr farina 00
150 zucchero di canna (la maestra utilizza lo zucchero scuro che non sono riuscita a trovare/fare in quanto richiede la melassa che non trovo)
1 uovo
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
1/4 cucchiaino di bicarbonato di sodio
pizzico di sale
facoltativo: 75 gr arachidi salate e tostate, 100 gr gocce di cioccolato

Mescolare i due burri a temperatura ambiente finchè non diventano spumosi (avessi a vuto il mio robot qualche giorno fa mi evitavo un crampo al braccio), aggiungere lìuovo intero, lo zucchero e poi la farina con lievito e bicarbonato.
Dividere l'impasto in due e una delle due parti incorporarvi il cioccolato a pezzettini (beate uova di pasqua, sembrano non finire mai).

Disporre palline della dimensione di una pallina da golf sulla placca da forno tenendoli ben distanziati tra di loro:
il forno è preriscaldato a 175° e cucinare per 80 minuti

(io ho un forno da 90 per cui la placca è grandicella)



 schiacciarli con una forchetta nelle due direzioni diagonali

biscotti al burro di arachidi con cioccolato

biscotti al burro di arachidi al naturale

ricordarsi tenrli ben distanti (mi raccomando), i miei si erano espansi talemtne tanto che me li sono ritrovati praticamente uniti, non c'è nulla di male perchè non preclude la bontà, ma solo l'estetica







giovedì 30 agosto 2012

Viva la mamma

La mia mammina (fa molto piccolo Lord) mi ha fatto un bellissimo regalo, io non me lo sarei potuta permettere in questo periodo ma Lei ci ha pensato su, e mi ha fatto un presente per la mia gravidanza. 
Per scaramanzia non mi sta regalando nulla per il pancione e nemmeno per me, ma a questo nemmeno Lei ha saputo resistere... in fin dei conti è sempre un regalo utile che posso usare anche dopo il parto: anzi di sicuro lo sfrutterò al meglio dopo!

Ha voluto trovarmi un valido aiuto in cucina e poi proprio del classico colore rosso:


La foto è ovviamente presa da internet ma al momento, questo robot fa la sua bella mostra sul piano della cucina a fianco della macchina del pane e quella del caffè.

Lo ha ricevuto mio marito ieri nel pomeriggio e mi ha avvisato subito, solo che perfido e subdolo come pochi, appena ho finito il lavoro e già mi pregustavo una prova di utilizzo, mi ha obbligato ad andare al parco con il cagnolone con la scusa che mi fa bene camminare... Cattivone lui!


Comfort Food - Seppie in umido

Sono giorni che passo per il mercato, a Mestre c'è ogni giorno se si intende quello alimentare. In pratica che una parte di un piazzale, ristrutturato anni fa è stato adibito a zona mercato, dove i banchetti ogni giorno hanno frutta e verdura fresche, la carne e il pesce. Ogni giorno che passo il pesce mi guarda con occhio sempre più smorto, forse anche lui ha caldo... 

Stranemente oggi al mercato c'era bel pesce, ma sta di fatto che ho trovato queste bellissime seppioline. La loro morte sarebbero alla griglia, ma avevo voglia di un piatto godurioso e succulento, e poi a mio marito piacciono tanto in umido coi piselli.... e io se posso lo accontento!

Le seppie in tocio, come si dice da noi, per me sono una specie di comfort food. Mi riportano alla mia infanzia quando con i nonni materni di domenica si andava a mangiare fuori e ogni volta mio padre proponeva un posto nuovo, ma quansi sempre erano ristoranti di pesce. 

Il conmfort food è un concetto americano che viene dal marketing, ma ognuno di noi ne trae il significato che più gli aggrada e la funziona che più necessita. 
Per me è un rifugio di pace e tranquillità, quando voglio scappare dalla monotonia o dalla frenesia delle mie giornate. A volte è un dolcino comprato in pasticceria altre invece è uno sfogo vero e proprio e in questo caso  preparto tutto dalle materie prime.
E siccome non so mai dare una definzione certa e oggettiva, a volte mi piace che sia solo per me e altre invece mi piace poterlo condividere con amici o parenti a seconda dell'occasione che scaturisce la necessità di conforto.

Ho sfidato il fermo pesca e sle ho comprate!
Avrei preferito farle con il sugo nero ma al marito non piacciono tantissimo per cui ho dovuto ripiegare su qualcosa che fosse una sorta di compromesso, tenendo da parte il nero per altre  preparazioni.

Il pesce in umido è una preparazione che richiede cura, amore e molto tempo. Non è il pesce pulito che metti sulla griglia al momento giusto con i condimenti giusti, nulla a cui togliere, ma noi nordici siamo per le cotture lente, che bisogna mescoare spesso e magari da accompagnare con una porzione di polenta.

Si prendono le seppie, si può scegliere se quelle gigantesche e poi farle a pezzi oppure quelle più piccine e lasciarle intere, si mondano per ben, levando la pelle, gli interni e facendo attenzione a non rompere i sacchetti del nero (si posso riutilizzare in una pasta se non si fanno le seppie al nero) e si leva l'osso (quando ero piccola mia nonna lo dava ai canarini).


In una teglia di fa un soffritto con cipolla o scalogno e aglio, da lasciare o levare a vostra scelta. Io la cipolla la lascio e l'aglio lo levo, olio sale e un po' di peperoncino magari fresco vista la bella stagione.

Quando le cipolle si sono imbiondite si versano le seppie a pezzi o intere, i piselli


e si scalda un pochino sfumando con un bicchiere di vino bianco buono, e infine si aggiunge il pomodoro.


(La passata o i pelati li uso solo in inverno, d'estate fate lo sforzo di tagliare un po' di pomodori e usarli freschi, il risultato è decisamente diverso).


Si lascia cucinare a fuoco lento, meglio se in un pentola di coccio con coperchio, se serve si aggiunge un po' di acqua.

A noi piace mangiarle con la polenta, solo che io da brava veneziana la vorrei bianca mentre mio marito da bravo padovano la vuole gialla... e allora, per par condicio ho sempre in casa quella di storo che addirittura è rossiccia... ma è la fine del mondo.

mercoledì 29 agosto 2012

Brioches mattutine - il lievito madre declinato in dolce

Durante le mie due settimane di ferie, secondo qualcuno non meritate in quanto appena assunta, peccato lavori in quell'ufficio da oltre 5 anni... per cui assunta o meno direi più che meritate...
Dicevo, in questo periodo di pseudo riposo mi son dedicata alla cucina e avevo voglia di utilizzare al meglio la mia pasta madre.
Era un bel po' che volevo provare a fare un impasto dolce ma non mi fidavo, in quanto se anche il pane mi viene duro al limite lo posso biscottare, ma se mi vengono dure delle brioches posso solo che buttarle, per cui ho voluto aspettare fino a quando davvero non ritenessi che la mia p.m. fosse davvero efficiente.

Spulciando nel web, non ho libri così particolareggiati, e dovrò di sicuro rimediare, ho trovato questo blog
dove mi sembrava ci fosse la ricetta più semplice di tutte e con la migliore riuscita a vedere dalle sue foto.

Avevo voglia di una coccola dolce, anche se la mia attuale glicemia non me la può concedere, direi che un piccolo strappo alla regola potevo però dedicarmelo.
Mi dicono che questa glicemia mi durerà solo per i mesi della gravidanza, e visto che non ho mai avuto alcun genere di problema, nemmeno le solite nausee, direi che un po' di dieta posso anche tollerarla, anche perchè mi serve a smaltire un po' dei miei tanti chili di troppo.
Avevo voglia di profumo di dolce caldo, e devo dire che alla fine il profumo sembrava quello delle brioches siciliane che mi piacciono tanto.
Per andar sul sicuro ho rinfrescato la pasta madre nel pomeriggio del giorno prima con la solita acuq a e farina, mentre la sera la ho rinfrescata come da ricetta suggerita e seguita scrupolosamente, che riporto per comodità subito dopo gli ingredienti.

Ingredienti: 
  • 250 g di pasta madre rinfrescata
  • 250 g di farina manitoba (Antico Molino Rosso)
  • 250 g di farina 00 (io ho utilizzato quella apposita speciale per dolci dell'Antico Molino Rosso)
  • 180 g di zucchero
  • 2 uova
  • 80 g di burro
  • 200 cl di latte
  • nutella o marmellata per riempire i cornetti
Rinfrescare la pasta madre con il latte tiepido, io non avevo un'impastatrice, e non ho tutt'ora (anche perchè quella che per capriccio mi piace costa davvero molto per le mie finanze attuali), ma ho lievemente modificato le operazioni di impasto.
Dopo aver diluito la pasta madre con il latte ho incorporato le uova. lo zucchero e il burro a temperatura ambiente, (visto il caldo che c'era vi assicuro che era ultra morbido), impastando per oltre 15 minuti, visto che lavoravo di braccia. 
L'impato è risultato molto elastico e morbido. 
Dopo 3 ore vedevo già la crescita e le bolle di lievitazione, e ho iniziato a stenderlo senza tirare troppo per non rompere le bolle, fino ad ottenere uno spesso di circa mezzo centimetro.

Ho cercato di stenderlo con una forma rettangolare e di tagliare i classici triangoli che ho farcito metà con nutella e metà con marmellata che avevo in frigo (quella alle scorze d'arancio e fiori di sambuco dell'Ikea, so che sembra brutto utilizzare prodotti di larga distribuzione ma a me piace molto) per poi arrotolarli fino ad ottenere una teglia così:


Ho crcato di tenerli parecchio separati perchè crescono molto dopo la lievitazione.
Tutto questo è successo alle 8 circa di sera, prima di cenare, e li ho lasciati riposare tutta la notte fino alle 7 della mattina dopo in forno al riparo.

La cottura è avvenuta in forno preriscaldato a 175 gradi con il solito pentolino di acqua che a me fa tanto comodo per almeno 15 minuti, e siccome il mio forno è stramdo ho dovuto accendere il grill per dargli il colora dorato superiore.

brioches alla marmellata
brioches alla nutella

Devo ammettere che per i miei gusti erano un po' troppo dolci, ma va a gusti di ogni singolo avventore e ingordo, erano soffici e allo stesso tempo corpose. 

Direi esperimento riuscito!