domenica 4 maggio 2008

Sciacchetrà

E' un vino conosciuto da molti anni e da molte menti eccelse.

Da un sito ho tratto queste informazioni:
Giosuè Carducci
lo descriveva come l'essenza di tutte le ebbrezze dionisiche, Giovanni Pascoli ne richiese l'invio di poche bottiglie "in nome della letteratura italiana" Gabriele D'annunzio lo descrisse come "profondamente sensuale".

Prima di loro ne parlarono Plinio, Boccaccio, Petrarca. ....
Lo sciacchetrà è un vino passito che racconta una storia lontana, la stessa origine del suo nome deriva probabilmente da "shekar", un termine semitico molto antico indicante delle bevande fermentate.
Ma il suo successo non deriva solo dalla sua storia affascinante ma dalle sue indubbie qualità.

Io ho avuto la fortuna di assaggiarlo al Vinitaly di quest'anno.
C'ero andata con un amico, maitre di un grande albergo di Venezia, ognuno con le sue liste di vini da assaggiare...
E ce li siamo pure assaggiati (un unico rimpianto non aver trovato gli Ice Wine tedeschi).

Sta di fatto che nel pomeriggio passavamo davanti allo stand della Liguria e un cartello annunciava che nel giro di 20 minuti avrebbero aperto le degustazioni per questo gioiello liquido.

Lo Sciacchetrà è prodotto nella DOC Cinque Terre Sciacchetrà:
il vitigno che lo compone è il "bosco" per almeno il 40%, gli altri sono al 40% di "albarola" e/o "vermentino", ed è ammesso il 20% di altri bianchi,
esiste nella tipologia classica e riserva.

Finita la parte scolastica, posso solo dire che è una meraviglia assaggiare quel nettare: il colore è giallo ambrato e ricorda un topazio, il profumo è fruttato (mandorle, albicocche secche, ananas, banana), floreale e balsamico (macchia mediterranea, basilico), minelare e in fine in bocca è dolce, possente, penetrante, persistente, i profumi della frutta si sentono nel gusto, ma non è stucchevole perchè ha una certa acidità di fondo che lo bilancia.

Trovassi un uomo che mi regala una bottiglia si questa perla del mediterraneo me lo sposerei.

1 commento:

Cucciolo ha detto...

Quanto amore nel descrivere un vino..... e che passione in tutti quegli aggettivi. Che peccato essere solamente aceto....