lunedì 28 novembre 2016

insalata riccia al vapore condita con olive e capperi ed emulsione con acciughe sotto sale

Presa dalla voglia di dieta per obbligatorio smaltimento di kili in eccesso ho riempito il frigorifero di verdura e frutta.
Una tra le insalata, se così può esser definita, che preferisco è l'indivia riccia che se bella bianca mangio cruda se invece la trovo verde la preferisco cotta.
Questa volta ho voluto provare a tenermi ancora più salutista e la ho preparata al vapore con un condimento estivo e leggero.
Capita che arrivo a casa dopo il lavoro e ho una fame a dir poco lupina e avrei la voglia di sbranare un intero cinghiale. Con la scusa che ho deciso di rientrare in un regime alimentare un po' più serio e salutare. il mio forno piange di ogni genera di row food.... Ma risplende di buone intenzioni e di cibi sani.
Sono piena di verdure, ho addirittura trovato le carote viola che per il momento ho solo assaggiato da crude e devo dire che hanno un buon sapore di carota.. (quelle arancioni non sempre sanno da carota).
La frutta è più splendente di un banchetto del mercato.
Qualche giorno fa spulciando le ricette bimby ho trovato questa che per pigrizia e non voler accendere il bimby ho deciso di farla coi metodi tradizionali dimostrando che anche chi non ha il bimby può comunque preparare molte delizie senza privarsi del senso del gusto nei cibi.
E' una ricetta a di poco banale nella sua semplicità e in 20 minuti è pronta.
L'unico mio consiglio è che il piatto è più saporito il giorno dopo quando si è marinato un pochino nella sua emulsione.


Un cespo di indivia riccia ben lavara e tagliata a pezzettini di circa 2 o 3 cm (anche brutalmente con la forbice se avete fretta)
una manciata di olive e un cucchiaio di capperi sotto sale
30 gr di olio EVO
10 gr di aceto
4 o 5 filetti di acciughe sotto sale
uno spicchio di aglio

Adagiare l'insalata sulla vaporiera, e lasciare cucinare per 20 minuti col coperchio
Trasferire la verdura in un piatto di servizio e lasciare riposare, nel frattempo emulsionare olio, aceto, aglio e le acciughe con un semplice mixer da cucina.
Condire l'insalata con l'emulsione e prima di mescolare aggiungere le olive e i capperi.

E' un piatto semplicissimo ma decisamente gustoso, senza la necessità del sale aggiunto.


venerdì 2 settembre 2016

tarte tatin estiva

Ogni tanto mi piace poter sperimentare, ma posso farlo durante il mio sacro periodo di ferie per cui durante questi giorni accumulo tanti esperimenti che a volte mi dimentico da aver preparato.
Senza pensieri di sveglia che suona o di impegni lavorativi il mio cervello si rilassa, il mio animo si allieta e spuntano le tentazioni culinarie.
Una mattina mi sono svegliata con una voglia improvvisa di torta salata ma come al solito me la devo mangiare tutta da sola per cui la preparo sempre secondo il mio gusto.

Tarte Tatin con pomodori 


Una base di pasta briseè o di frolla salata (io ho sempre dei panetti in freezer che per mia comodità preparo quando ho quei 20 minuti di tempo e poi congelo, alla fine basta levare dal freezer il giorno primo e lasciare scongelare in frigo con calma).. in alternativa si compra una confezione di briseè al supermercato....

pomodorini tipo ciliegino

una confezione da 250 g di ricotta (magari di pecora o bufala)

50 g di parmigiano reggiano

qualche fetta di pan carrè o anche mollica di pane del giorno prima o anche del giorno stesso (dipende da quello che si ha in casa)

olio - sale - pepe . spezie a piacimento


Come prima cosa si leva la pelle ai pomodori (quest'anno è particolarmente coriacea inoltre i pomodoro cuocendo si stacca dalla pelle e non è bello da vedere questi palloncini mosci di pelli di pomodoro.... si tagliano a metà e si condiscono con del sale in modo che perdano già un po' di umidità .

Come secondo passi di setaccia la ricotta e si aggiunge il formaggio grattugiato, e si pareggia di sale.

Si stende la base di pasta frolla (o briseè) e si adagia in una teglia con l'attenzione di bucherellare la base in modo che non si alzi in cottura.
Questa volta ho provato con la frolla salata di Montersino, e per arricchirla avevo aggiunto delle foglioline di origano, penso che ne preparerò altri panetti perchè davvero merita averla a disposizione.

Si versa la ricotta e si adagiano i pomodori con la gobba verso il basso e negli spazi tra uno e l'altro e inforna a forno caldo a 180 gradi per 10 minuti, il tempo di cucinare la pasta

mentre si cuoce la torta salata con il pane si gioca: levare la crosta del pane per avere solo la mollica bianca che si sbriciola grossolanamente con le mani per ottenere tipo un pane grattugiato grossolano, versare poco olio in una padella e qualche erbetta aromatica... magari uno spicchio di aglio da levare dopo, e versare il pane per tostarlo.
Questo composto andrà sparso sopra la torta come a decorazione e per creare un po' di croccantezza di contrasto.

martedì 9 agosto 2016

Paella di Pesce

Da quando mia mamma mi ha fatto provare questa meraviglia è diventato il mio piatto/cavallo di battaglia...

Non la ho mai mangiata nei ristoranti  in quanto c'è prezzemolo ma potendola cucinare in casa non lo metto e mi salvo. Mi ha sempre fatto voglia, specie nelle sagre dove tutti la mangiano golosamente e io no.... tutti dicono che buona, come è fatta bene e io panino con la salsiccia... prima o poi avrei dovuto prepararla per poterlo affermare e alla fine ci sono riuscita

Qualche giorno fa sono entrata in possesso di una bellissima pentola Tajine della Creuset e avendo il fondo in ghisa bello pesante ho voluto fare questo esperimento.

Principalmente serve pesce, tanto pesce, pesce fresco e colorato: io ho scelto, cozze, vongole, gamberi, scampi, calamari, baccalà.
Serve inoltre un bell'assortimento di verdure fresche (tranne i  piselli che io utilizzo sempre quelli surgelati pisellini primavera di una nota marca): cipolla, aglio, pomodori, peperoni, piselli.
Serve inoltre dell'ottimo zafferano e brodo di pesce (il liquido deve essere una volta e mezza il volume dal riso).

come prima cosa (al posto della cipolla ho usato lo scalogno, quello avevo in casa...) si taglia sottilmente la cipolla e si mette a imbiondire con l'aglio in un fondo di olio e sale




e si lascia ammorbidire bene la cipolla


come primo inserimento ci son oi peperoni tagliati a quadrettoni.. hanno la cottura più lunga...


il secondo inserimento son i pomodori che ho spellato perchè quest'anno hanno la  buccia molto coriacea e tagliati a quarti


ho versato qualche pistillo di zafferano (anche se il brodo ne ha dentro)


poco dopo è stato il turno dei piselli


a seguire il pesce (che io ho messo tutto pulito, eviscerato e senza le valve o i carapaci dei crostacei, questi sono stati usati per il brodo)


ho versato il riso (ho trovato arroz bomba ma si può usare benissimo in carnaroli)

e a seguire il brodo di pesce con lo zafferano


per testare la pentola ho usato pure il coperchio ma secondo me in questo piatto non serve o se si vuole usare per fare scena si deve usare meno liquido 


una volta cotto risultava così





martedì 2 agosto 2016

Olive dal Marocco

Da qualche anno abbiamo in casa un aiuto da parte di una signora che viene dal Marocco.
Ogni anno lei se ne torna a casuccia un mesetto e al suo ritorno mi arrivano sempre dei pensierini... ha imparato che io sono più per il cibo che per le chincaglierie per cui ha imparato a portarmi su da mangiare...

Mentre gli anni passati è sempre arrivata con deliziosi biscotti ripieni di un impasto di mandorle, quest'anno ha portato quasi 4 kili di olive miste.

Quando è arrivata era tardi per cui mi ha passato il pacchetto e io lo ho riposto in frigo fino al giorno dopo: ero troppo stanca per guardare, ma il giorno dopo: apriti o cielo, che ben di dio.






Olive nere al forno con foglie di alloro: come idea potrei paragonarle a quelle di Cerignola non fosse che sono lievemente amarognole, ma morbide e carnose.


Sono ottime sia mangiate come aperitivo che come condimento: le ho provate con il pollo in tajine che son il coniglio brasato, la dolcezza delle carni smorza molto il sapore amaricante delle olive e si sposano perfettamente.










In questi giorni si parla tanto dell'olio proveniente dal Marocco, che è pronto ad invadere i mercati italiani nuocendo gravemente alle nostre economie. Onestamente io sono a favore della produzione locale ma anche aperta alla conoscenza di prodotti esteri; implica che mi piace sempre assaggiare cibi provenienti da posti stranieri o anche lontani ma le spese le farò sempre dal macellaio sotto casa e dal fruttivendolo poco più in là... cercando sempre di favorire i prodotti italiani.

Sta di fatto che questo viaggio ha fruttato parecchio per il mio frigorifero con mia somma gioia.





Il secondo sacchettino conteneva l'Harissa, in pratica una pasta di peperoncini piccanti molto speziata con cumino e coriandolo.

Questa me la mangio sul pane direttamente spalmata: è fuoco puro ma è buonissima.

Di base è un insaporitore dei cuscus di carne ma a me piace davvero mangiarla con le olive sul pane.





Le olive in salamoia con il limone mi ricordano un viaggio fatto con la mia famiglia tantissimi anni fa.
Papà doveva andare ad Avignone per un convegno e mamma e io lo abbiamo seguito.
Mediamente in Francia si trovano ristoranti nord africani molto frequentemente e poichè stavamo lì per quasi una settimana, i miei genitori decisero di provare pure la cucina marocchina.
In un ambiente molto elegante anche se scuro e poco luminoso ordinammo un cuscus di agnello.
Mia mamma ebbe la sfortuna di trovare tra i pezzi di carne un bel pezzo di limone che molto spesso viene conservato o confit sotto sale o sotto salamoia proprio per le preparazioni di carne.
Le olive sono morbide e succose, sapide e con un lieve sentore di limone.








Queste invece sono quella che io ho chiamato giardiniera: in pratica dentro c'è di tutto e di più, a parte alle carote e al sedano, cetrioli e cipolle, l'immancabile aglio, e poi ci sono delle rape bianche oltre a una marea di olive diverse, comprese delle olive quasi bianche che non avevo mai assaggiato e queste sono quasi dolci.













Mi ha portato anche la pietra dello scandalo ossia una bottiglia di olio ma devo ancora aprirla,  è molto scuro e torbido e appena posso lo assaggio.

mercoledì 8 giugno 2016

Cavolfiori al vapore gratinati con salsa Mornay modificata

Io adoro la verdura, in tutti i modi, cruda, cotta, fritta, al vapore, spadellata e chi più ne ha più ne metta.
Avevo trovato un piccolo cavolfiore, non bellissimo perché aveva macchioline ma era piccolo, croccantino e molto profumato, per cui ho deciso di cucinarlo al vapore sul mio magnifico aiutante in cucina.

per il cavolfiore al vapore ho utilizzato il cestello del varoma disponendo i fiorellini staccati dal torsolo, 15 minuti, temperatura Varoma, velocità , ho messo solo 15 minuti perché i fiorellini erano piccolini e la verdura al vapore mi piace croccante, oltre al fatto che poi ci sarebbe stato il passaggio al forno per la gratinatura.

Ovvio che la cottura al vapore si può fare anche sulla pentola normale con un cestello sopra al posto del coperchio.
Quando la verdura è pronta si adagia sulla pirofila e si lascia riposare scoperta in modo che si freddi e non continui la cottura.




per la sala Mornay modificata ho preso la ricetta della besciamella 
50 gr di burro 
50 gr di farina
500 gr di latte (200 latte 300 panna)
sale, pepe e noce moscata

e prepararla alla solita maniera (io bimby buttando tutto nel boccale, 7 minuti, temperatura 90° velocità 4)

per poi aggiungere

2 tuorli 
80 grammi di formaggio
 5 minuti a velocità 5

e modificarla con 

2 spicchi d'aglio
4 filetti di acciughe salate e ovviamente dissalate

a questo punto però devo ammettere che l'aglio va inserito all'inizio per fare in modo che si cucini e si possa frullare


quando è pronta di versa sopra i cavolfiori e si inforna a 160 per 20 minuti.

martedì 31 maggio 2016

Le Salse Derivate

Dopo le salse Madri ci sono le salse derivate, per definizione sono sempre chiamate composte e si differiscono tra bianche e brune.

Le salse bianche composte sono di due tipi: quelle a base di besciamella e troviamo Mornay, alla panna, Subise e Nantua, mentre quelle a base di vellutata ci sono Allemande, Villeroy, Suprema e al curry.

Le salse brune composte sono anch'esse di due tipi, rispettivamente derivanti da basa salsa al pomodoro e da base fondo bruno legato.
Nel gruppo delle derivanti dalla salsa base di pomodoro si possono trovare sughi come amatriciana, pizzaiola, arrabbiata, livornese e al tonno, e io le classifico come tipicamente italiane, mentre in quelle derivando dal fondo bruno legato sono salse estere, come la demi glace, quella al Madeira, oppure di nuovo italiane come alla cacciatora o alla diavola.


venerdì 22 aprile 2016

Carciofi Fritti



E come al mio solito, quella santa donna di mia madre mi ha fatto le spese al mercato.
Lavorando fuori città tutto il giorno non ho tempo di far spese per cui quando trova qualche prelibatezza o primizia, mi vizia sempre.

Da bravi veneziani noi amiamo le Castraure di Sant'Erasmo e sebbene queste non lo siano erano comunque dei buoni carciofini anche se lievemente amarotici.
Essendo così giovani e freschi o si mangiavano crudi o fritti, e crudi erano troppi per una persona sola.
Appena arrivata a casa mentre mia mamma giocava con la sua adorata nipotina mi sono subito messa a friggere.

30 carciofini
1 uovo
acqua frizzante
farina 00

la pastella deve risultare abbastanza spessa e consistente tanto da restare sul carciofo quando viene immerso nell'olio bollente.




giovedì 14 aprile 2016

Lemon Curd bimby

I limoni sono un frutto sempre presente sulle nostre tavole, per cui questa salsa si può fare in qualsiasi momento dell'anno. E infatti io la preparo quando ne ho voglia.....
E' una salsa stranissima.. dolcissima e al contempo aspra, inoltre anni fa ho trovato su un altro blog di cucina una ricetta simile con l'aggiunta di lavanda ed erba cedrina e me ne sono innamorata.
Il curd è una ricetta tipica inglese e stranamente la perfida Albione è riuscita a sfornare un'altra ricetta vincente, anche se la traduzione letterale è cagliata.....
Si prepara con le fragole, con le arance, io lo ho provato anche con il lime ed è diventato delizioso.
Mi ricordo quando durante i miei soggiorni di studio (che di studio avevano gran poco) un pomeriggio assolato a Bath, ridente cittadina di cui io mi sono innamorata per la sua calma e tranquillità, a prendere i tè pomeridiani... 
In uno di quei tè ho scoperto appunto il lemon curd e credo di esser stata la solita italiana perché ne ho mangiato tantissimo, al che la padrona di casa me ne regalò un vasetto....

  • 120 gr di burro
  • 250 gr di zucchero
  • 2 limoni bio (sia buccia grattugiata che succo, che è circa 120 ml)
  • 4 uova
  • 1 pizzico di sale
  • 1 cucchiaio di fiori (capolini) di lavanda secchi
  • 6 foglie di erba cedrina
In un pentolino sbattere bene le uova, unirvi tutto il resto degli ingredienti e mettere il tutto a cucinare a bagno maria, sempre mescolando bene con la frusta per 5-10 minuti, finchè la “curd” non si sia ben addensata. Filtrare il tutto ed invasare in vasi sterili. Si conserva per circa un mese in frigorifero.





Versione per Bimby

- mettere nel boccale lo zucchero e polverizzare - mettere misurino - 1 m - vel 10 
- tagliare a pezzettini le scorze dei due limoni e inserire nel boccale con il burro, il succo dei due limoni, (circa 120 g), le uova, il sale e i fiori di lavanda - 10 min - 90° - vel 2
- filtrare con un colino a maglie strette



martedì 12 aprile 2016

frittata di cavolo nero

Avevo fotografie accumulate, a volte preparo da mangiare ma non scrivo le mie ricette / post / memorie... accumulo e come adesso rischio di pubblicare in pieno tempo di primolette, ricette tipiche di primizie invernali.
Come al solito la santa donna di mia mamma che mi fa le spese al mercato un giorno mi portò 3 bellissimi mazzi di cavolo nero, che io adoro.
E' sempre una brassicacea invernale che trova l'optimum di coltivazione  nell'Italia centrale, per cui sono famose le ricette come la ribollita, la zuppa di patate e cavolo, ma anche tante altre.



Poichè a casa mia le verdure le mangio solo io allora una parte la ho surgelata e una parte invece la ho cucinata al forno con le uova creando una frittata.
Il cavolo lo ho semplicemente cucinato in padella senza olio nè sale.. al limite si può aggiungere un goccio di acqua giusto che non farlo attaccare.

Quando la quantità interessata si è adeguatamente raffreddata si sbattono 3 uova, si aggiunge un po' di sale e pepe e ho aggiunto anche una piccola grattugiata di formaggio grana.





lunedì 11 aprile 2016

pasta fresca al ragù d'anatra

Capita che poi ci si intestardisca su alcune preparazioni in cucina e finché non vengono fuori come si desidera non si è felici.
A me capita con la pasta fresca che di semola di grano duro non riesco a far funzionare: viene bella soda da fresca ma da cotta si scuoce subito e proprio non mi piace.
Ho trovato invece una buona ricetta con le uova e la semola per cui quella ricetta non la mollo.

La pasta fresca la preparo in media una volta a settimana e utilizzo il torchio della Kitchenaid per la mia mega planetaria.

L'impasto deve essere molto sfarinato anche se umido e inserirlo lentamente nel torchio in modo da non compattare.



Questa volta ho utilizzato la trafila per i rigatoni





e li ho condito con il ragù di anatra


sabato 9 aprile 2016

Zucchine gialle - Ratatouille

Lavorando tutto il giorno ho la fortuna che mia mamma a volte mi fa qualche spesa al mercato cittadino che ogni mattina apre i suoi banchi colorati.

Qualche giorno da è arrivata a casa con 3 kg di queste stranissime zucchine gialle che ho scoperto poi esser molto diffuse nel nord est italiano.

Queste primizie primaverili mi mettono allegria, la nostra natura e i nostri orti si stanno risvegliando e sono pronti a donarci di nuovo i frutti di stagione per le nostre tavole.
Una parte di queste zucchine le ho usate per una ratatouille perchè qualche giorno ha ho visto il cartone proprio con mia figlia e mi piaceva l'idea di preparare a disegno in un piatto fondamentalmente contadino anche se con quale esclusione e modifica.

Sono dolcissime e completamente senza i fastidiosi semini tipici delle zucchine troppo mature.

Io ne ho tagliato 5 a fettine sottili con il robot da cucina, 5 zucchine verdi e 2 melanzane, le ho disposte a colori alterni nella pirofila e poi per sopra ho cosparso della semplicissima passata di pomodoro fatta in casa e condito con sale pepe e qualche fogliolina di timo.

 Nel nord est italiano la loro produzione è piuttosto diffusa, sebbene sia meno sviluppata rispetto alle sorelle “tradizionali”, ma la sua origine è l’America centro-meridionale. La resa è bassa e la loro coltivazione è faticosa (la pianta è molto ispida e le foglie pungenti), ma il loro successo crescente, negli ultimi anni, le sta rendendo popolari anche ai consumatori meno attenti. Sapore delicato e digeribilità altissima sono i segreti e i valori aggiunti delle zucchine gialle, che hanno un gusto molto simile alla zucca. Si prestano bene a qualsiasi tipo di portata e il risultato è un piatto originale e raffinato. Zucchine gialle in cucina In cucina gli usi delle zucchine gialle sono svariati. Si può mangiare anche il fiore, che è molto buono immerso nella pastella e poi fritto. Innanzitutto spieghiamo che la differenza nella buccia esterna è la caratteristica che maggiormente le distingue da quelle verdi che ben conosciamo. Esattamente come le altre, anche la zucchina gialla è ipocalorica, disintossicante e depurativa. Il sapore è un po’ più dolce, pertanto la zucchina gialla è perfetta per i risotti, per le frittate, ma anche come condimento per una semplice pasta
Vegolosi.it - Leggi su: http://www.vegolosi.it/?p=19997


in forno a 180° per 30 minuti


venerdì 8 aprile 2016

Dulce de leche

A volte ci sono dei confort food che si scoprono per puro caso e poi entrano a far parte della nostra vita.
Il dulce de leche è una tipica ricetta argentina.
Dolcissimo tant'è che a volte ne basta proprio poco, è perfetto mangiato con biscotti secchi.


 
1 litro di latte intero.. se un parte volte sostituirla con panna viene più denso... 
250 g di zucchero
vaniglia 1/4 di stecca o una puntina di cucchiaino di estratto





Ho provato con lo zucchero bianco semolato ma col canna viene meglio... scaldare e mettere lo zucchero, sobbollire o lo zucchero caramella e diventa amaro.. il latte si deve ridurre e in parte condensare. .. mescolare di continuo per circa 1 ora.









giovedì 7 aprile 2016

Calzone ripieno di primo sale e salsa dei bigoi in salsa

E visto che ho il bimby sto provando le ricette che si devono esibire in dimostrazione in modo da saperle a memoria.
La ricetta dell'impasto pizza la ho provata una volta e credo mi basterà a vita...
La comodità di sto robottino è proprio il touch screen che come giocando con uno smartphone o un palmare basta schiacciare il tasto avanti e ti dice cosa devi fare.


impasto per pizza bimby libro verde
30 g olio evo
220 g acqua
1 cucchiaino di zucchero
20 g lievito di birra fresco (che non metterò mai più, al massimo 2/3 g)
400 g di farina di forza (io ho fatto 100 di grano 0 e 300 di semola di grano duro)
1 cucchiaino di sale

seguire le istruzioni e lasciare fare a lui, e io ho lasciato riposare una intera notte in modo che il lievito fosse ben assimilato dalle farine

da una parta si può usare il bimby come anche la normalissima padella

salsa per bigoi in salsa

cipolle bianche
acciughe salate dissalate e deliscate.

affettare finemente le cipolle e farle appassire con un po' di olio evo, e quando sono ben morbide aggiungere le acciughe fino a che non si siano completamente 



Quando il condimento è pronto spezzettare 2 etti di primosale fresco e stendere bene tondo l'impasto, farcirlo con salsa e formaggio e arrotolare dando la forma di una brioche, avendo cura di oliare la superficie.


 Cucinare in forno scaldato al massimo e mantenere la temperatura per i primi 5 minuti e poi abbassare a 180 per i restanti 10. (sempre a seconda del forno che abbiamo)


mercoledì 6 aprile 2016

Bajasio - formaggi

Poco prima di Natale ho avuto la possibilità di assaggiare un formaggio particolarissimo.
Sarà che io adoro gli erborinati stagionati ma questo è buonissimo.
E' prodotto con latte di pecora a crudo e ha una stagionatura di almeno 6 mesi e il bello è che sopra sono appoggiati degli acini di uva passita.


Il produttore è La Casearia srl in provincia di Treviso. 
Io lo ho mangiato come una coccola in una pausa pranzo mesta e solitaria di una giornata grigia di dicembre ma merita di sicuro una degustazione.


In purezza con crakers fatti in casa (i miei con esubero di pasta madre) bianchi semplici e sto giro, per pura fortuna, nemmeno troppo salati, è stata uan rivelazione, come quando a 15 anni assaggiai per la prima volta lo Stilton.
La pasta è appena cremosa e le forme vengono affinate in vino bianco passito, per cui c'è il netto contrasto del salato/piccante del formaggio con il dolce liquoroso del vino che si sente marcatamente anche grazie alla presenza dei chicchi di cui sopra.




martedì 5 aprile 2016

e poi arriva lui ... 2 - bimby

Esistono a volte dei sogni e a volte delle fissazioni che spesso non riusciamo a cancellare della nostra testa.
Una delle mie fissazioni, perché altro non può essere, è avere il bimby in cucina.
Dico che sia una fissazione perché oggettivamente è un robot da cucina costoso e nella mia cucina non strettamente necessario.
Lo ammetto io per prima: ma lo adoro, mi piace tantissimo.
Il bimby diventa una fissazione quando ho scoperto che può anche preparare il dado, ed essendo io allergica al prezzemolo....
Da quella scoperta ho iniziato a studiare il robot: le sue temperature controllate, il fatto che in gran parte si possa letteralmente buttare tutto dentro e poi faccia tutto lui e così via.
Giorni fa sono riuscita finalmente ad averlo e ora che lo ho mi sto divertendo come una iena..
Ho preparato finalmente il famoso dado, ho provato i risotti: uno è diventato un mattone il secondo invece davvero buono dosando le giuste quantità di liquidi adatti al tipo di riso che avevo scelto.
Ho provato le cotture a vapore avendo trovato al mercato delle zucchine baby e degli asparagi spettacolari e mi ha dato molte soddisfazioni, sono rimasti croccanti, saporiti e di un bel verde brillante.
Ho provato addirittura gli spaghetti alla carbonara e devo dire che non si capiva che era stata preparata da un robot, nel senso che non ho nemmeno dovuto scolarla perchè era appena appena risottata e mi è solo bastato aggiungere gli ingredienti e calibrare i tempi di cottura...

Come sono felice!!!!!



mercoledì 16 marzo 2016

crostata con crema pasticcera, rabarbaro e fragole

Qualche giorno fa mia mamma mi ha regalato una mini cassettina di fragole.
Essendo delle vere primizie alcune erano davvero dolci e saporite altre addirittura immangiabili e poichè non mi piace sprecare il cibo o buttarlo via ho deciso di provare un abbinamento classico che io però non avevo mai fatto: fragole e rabarbaro.
Che meravigliosa scoperta, se le fragole fossero fresche e perfette di maturazione sarebbe un'abbinata strepitosa, il dolce fresco delle fragole e l'aspro amaro del rabarbaro si sposano benissimo.
Quando andavo a Bath  a studiare inglese ho sempre cercato di fuggire dal rabarbaro che immancabilmente io associavo al liquore rabarbaro Zucca, che grande perdita!!!!



Due anni fa mi ero regalata 3 piantine di rabarbaro più che altro per curiosità, mi piace il contrasto rosso e verde di questa pianta, e per fortuna l'ultima estate è stata una pianta molto generosa tanto che ho surgelato parecchi steli.

come la base la solita frolla dei falbes che non trascrivo nemmeno e link direttamente per comodità, e come crema invece quella di Montesrino che ho postato qualche giorno fa.
In pratica una crostata con le basi di Montersino e qualche mia piccola variante.
Mi faceva voglia di una torta tipo la apple pie americana ossia con il coperchio sopra e devo dire che non è venuta per niente male.


Ho aspettato che il rabarbaro si scongelasse e lo ho tagliato a pezzetti, e dopo lo ho passato su una padella con un po' di zucchero muscovado, quando si è carammellato ho tagliato le fragole e messe in una ciotola con dello zucchero semolato bianco.
Dividere il panetto di sfoglia in due parti rispettivamente 2/3 e 1/3, il pezzo più grande si deve stendere e lo si userà da base.
Si farcisce con la crema pasticcera e si sparge sopra il rabarbaro e le fragole.
Si copre con la restante frolla che non sono stata in grado di stendere bene in quanto si era scaldata.
Forno caldo a 180° per 40 minuti.


giovedì 10 marzo 2016

Crema pasticcera di Montersino

ingredienti

800 grammi di latte fresco
200 g di panna fresca
300 gr di tuorlo d'uovo
300 g di zucchero semolato
35 g di amido di mais
35 g di amido di riso
1/2 di vaniglia bourbon


come prima cosa si scalda latte e panna e si inserisce la mezza bacca già privata dei semini, in pratica solo il bacello svuotato per fare in modo che il profumo venga assorbito dal latte 
a parte si pesano i tuorli (i miei sono di circa 17 grammi l'uno) e si montano con lo zucchero e la vaniglia finchè la cream non diventa spumosa e lo zucchero si è sciolto.
spiegata da lui è una poesia.

Incorporare l'amido di mais e quello di riso, quello di mais serve a dare struttura mentre quello di mais serve a conferire la cremosità alla crema, inoltre gli amidi di riso e di mais hanno un potere di gelificazione a temperature più basse rispetto quelle della farina, per cui non servirà
cucinare troppo la crema.

A questo punto incorporare le l'impasto al latte e la panna che si sono scaldati, dopo aver levato il mezzo bacello di vaniglia.

Il bello arriva adesso, lui in pratica versa le uova con gli amidi e lo zucchero nel latte caldo senza mai mescolare, e ad un certo punto il latte inizia a sobbollire a corona a ridosso delle pareti della pentola facendo la schiumetta intorno al composto d'uovo.
Questo passaggi serve perchè il latte e la panna erano caldi e incorporando mescolando il composto di uova si sarebbe abbassata la temperatura del latte, in questo modo invece l'uovo si scalda con il vapore prodotto dal latte. e quando il latte inizia a fare quelli che lui chiama i vulcanetti ossia il latte fa fuoriuscire il vapore attraverso l'uovo, solo adesso si inizia a mescolare con la frusta, ma essendo l'uovo e gli amidi già caldi in meno di mezzo minuto la crema è pronta e si stacca dalla pentola senza che si sia attaccata o bruciata.
Versare subito la crema in una teglia bassa e ricoprirla con la pellicola a contatto. Farla raffreddare velocemente in freezer (non avendo l'abbattitore) e poi si può conservare in frigo.


lunedì 29 febbraio 2016

Muhammara - salsa di peperoni e noci


Adoro la cucina del mediterraneo e adoro le salse da antipasti.
La muhammara è una salsa che proviene dalla zona del Libano e dalla Siria.
E' perfette per una cena estiva se servite con altre salse come antipasto.
Mi ricordo che qualche estate fa la ho preparata, assieme al caviale di melanzane, e ad altri intingoli e con degli amici abbiamo mangiato solo antipasti con pane e salse.

 2 peperoni rossiarrosto e pelati
1 tazza di nocitostate
2/3 di tazza briciole di pane frescotostato
2 cucchiaini di melassa di melograno
2 spicchi d'aglio
1 cucchiaino di pepe
2 cucchiai di succo di limone
1 cucchiaino di paprika
½ cucchiaino di cumino (opzionale)
1 cucchiaino di sale
¼ di cucchiaino di pepe
4 cucchiai di olio d'oliva

Arrostire i peperoni al forno.
Lasciarli raffreddare dentro un sacchetto di carta,
in questo modo di staccherà più facilmente la pellicina.

Tagliarli a filetti e levare i semini,
Nel frattempo che i peperoni di raffreddano aprire le noci e tostarle velocemente  su una padella, e tostare anche la mollica di pane.
In un capiente recipiente mettere i filetti di peperoni e tutto il resto degli ingredienti.
Il bello di questa ricetta è che si dovrebbe pestare in un mortaio, personalmente io ho usato il mimipimer fino a far diventare tutto una crema.
Basta servirla con dei crostini di pane tostato e del vino fresco da accompagnamento.

venerdì 26 febbraio 2016

Tah Dig con patate

Come raccontavo qualche giorno fa durante le cene persiane, il nostro amico preparava un riso che era spettacolare partendo dal basmati,
Qualche giorno fa ho visto una strana versione in un gruppo di facebook ma poichè sono curiosa mi sono documentata e ho trovato un buon compromesso tra 3 ricette che alla fine avevo selezionato.
Questa versione prevede che si crei una base di patate.



ingredienti

300 g di riso basmati
qualche pistillo di zafferano
un po' di burro e io ho usato il ghee
1 patata

la cosa più importante in questa preparazione è il lavaggio del riso. Non si utilizza il riso finché l'acqua nella quale è immerso non sia trasparente. Con questo procedimento si elimina l'amido che renderebbe il riso colloso, in questo modo i chicchi resteranno morbidi ma sgranati.
Io ci ho messo quasi 2 ore per avere un'acqua perfettamente limpida.
Quando il riso è pronto mettere sul fuoco una pentola con acqua salata e quando arriva a ebollizione aggiungere il riso e bollire per 5 minuti: scolare e risciacquare il riso con acqua fredda come per l'insalata di riso.
Intanto che l'acqua si scalda e il riso si cucina, in un bicchiere con un po' di acqua calda versare i pistilli di zafferano.
Nel frattempo, in una pentola che abbia un bel fondo pesante, e io ho usato le mie Creuset in ghisa, scaldare il burro anidro con un po' di sale, adagiare la patata tagliata a fettine sottili fino a coprire il fondo, e versare una parte del riso avendo cura di schiacciare lievemente con le mani e poi invece versare il resto del riso sopra ma non compattando.
Praticare dei fori con il manico di un mestolo e dopo versare dentro l'acqua con lo zafferano.
L'accortezza della cottura del riso che in pratica adesso avviene come se fosse a vapore, è che il coperchio della penna va foderato di uno strofinaccio e lasciare cuocere per almeno 40 minuti.