lunedì 4 settembre 2017

Sarde in Saor - ricetta di casa Moretto

Ok c'è il fermo pesca, ok le sarde costano quanto i branzini ma quando arriva l'estate, poter aprire il frigo e trovare i piatti già pronti è una manna dal cielo anche se in realtà per questi piatti si lavora mezza giornata....




Il saor è un piatto tipico della cucina veneziana, derivante dalle ricette che i veneziani si sono appropriati nel corso degli anni dai popoli con cui sono venuti a contatto.
Questo tipo di marinatura del cibo cotto ci arriva dal ghetto e in particolar modo dalla cucina ebraica ponentina.
Al giorno  d'oggi ormai prepariamo in saor qualsiasi cosa anche se una volta c'erano o le sarde o i passarini (pesce tipo sogliola ma molto piccoli e particolarmente dolci).
Io personamente ho provato con radiccio trevisiano, zucca, melanzane sia alla griglia che fritte, straccetti di pollo, carne lessa avanzata, e tutte queste combinazioni mi hanno soddisfatto pienamente.

Questo tipo di preparazione è tipica della cena della festa del Redentore tanto cara ai veneziani in quanto è una delle feste che possiamo sentire ancora nostre anche se in realtà sta diventando parte del turismo di massa per cui ci troveremo a festeggiare solo la Madonna della Salute.

Andrebbero servite con una bella fetta di polenta (bianca mi raccomando) in una parte del piatto.
La ricetta è una semplice riadattamento apportato dalla mia nonna cuoca, che odiava vedere il cibo rovinato nel piatto quando serviva agli stranieri che spesso rovinavano il pesce non sapendolo pulire da cotto.
Trovando tutto pulito, deliscato, eviscerato si mangia direttamente con la forchetta, (anche s eio a volte da piccola mi mangiavo qualche sarda nei pani comuni che spesso si trovavano nei nostri forni, i famosi casarecci).

Per il saor classico si procede così



Compare le sarde pulirle delle interiora e della testa, infarinarle e friggerle.



 La ricetta di casa Moretto prevede di levare la testa e aprirle levando anche la lisca centrale, infarinarle e friggerle in abbondante olio (noi usiamo EVO).



 dopo la frittura delle sarde una volta si friggevano le cipolle nel medesimo olio perchè nella cucina povera non si buttava via nulla.




La ricetta di casa Moretto prevede di cucinarle in abbondante olio e aceto di vino bianco ma a parte con olio pulito, a questo punto andrebbero aggiunte anche le uvette secche ma noi le aggiungiamo verso la fine in modo che non scuriscano le cipolle.
 Queste belle cipolle che sembrano bionde post cottura in realtà sono molto pallide.

Le mie teglie di portata sono comodissime, una volta usate si possono buttare, non saranno esteticamente belle ma sono molto pratiche specie se si deve regalare a qualcuno qualche porzione di sarde in saor.


 Si procede come se dovessimo comporre delle lasagne ossia disponendo a strati le sarde alternate alle cipolle aggiungendo anche qualche manciata di pinoli.


a me piace anche variare le sarde tra schiena e pancia così il liquido di cottura delle cipolle viene assorbito completamente dal pesce.



opera finita pronta da essere messa a riposare qualche giorno

perchè il saor è buono quando le sarde e le cipolle sono diventate una cosa sola.

















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