mercoledì 1 marzo 2017

a carnevale ogni frittella vale

Il Carnevale a Venezia non è solo una festa turistica, è con la C maiuscola anche se adesso se ne sono persi un po' connotati.
Quando ero bambina capitava di vedere in giro le signore veneziane abbigliate dei vestiti di famiglia (che adesso sono considerati costumi da maschera) andare in giro a far le spese. Era come se la Serenissima alzasse di nuovo la testa e facesse rivivere un po' i suoi fasti.
Adesso è quasi solo turistica anche se gli appuntamenti fissi ci sono sempre e sono le date dei famosi voli o delle varie regate.

Il carnevale noi iniziamo a festeggiarlo sulle nostre tavole dal 7 di gennaio (l'epifania che nel resto d'Italia tutte le feste porta via, a Venezia segna solo l'inizio del carnevale).
Nelle varie pasticcerie o nei panifici iniziano a venire sfornate frittelle, galani e castagnole, al solito per niente litgh perchè sono dolci fritti e ricchi di creme o uvetta e pinoli specialmente nel caso delle frittelle.

Ci sono vari tipi di frittelle da quelle "semplici" si fa per dire alla veneziana (ossia con uvetta e pinoli) riconoscibili perchè a forma di ciambella (che di solito si preparano per la Madonna della Salute) o sferiche ma comunque ripassare nello zucchero semolato, oppure quelle senza uvetta e pinoli ma farcite di chantilly o zabaione e da qualche anno con creme giuanduia, oppure ancora le frittelle di ricotta o quelle di mele.

Queste le ho preparate ieri sera che era martedì grasso 




500 g di farina 00
20 g di lievito di birra fresco
2 bicchiere di latte
40 g di burro
2 uova medie intere
60 g di zucchero a velo
4 bicchierini di grappa per ammollare l'uvetta
pinoli
uvetta di corinto ammollata nella grappa


Ho utilizzato la ricetta di un libro vecchio di casa modificandola per le mie necessità e coi miei ricordi di bambina.
Ad esempio ho messo l'uventa di corinto invece della sultanina perchè ha gli acini più piccoli e più zuccherini, non metto la scorza del limone perchè mia nonna non la metteva e ho messo meno lievito dei quanto ne voleva la ricetta perchè preferisco le lievitazioni più lunghe.

La sera prima o la mattina prima a seconda di quando si vuole friggere, si mette a bagno l'uvetta con la grappa.  Mediamente bastano 4 orette, giusto il tempo della lievitazione dell'impasto, per cui suggerisco di prepararle come primo passo.

Si scioglie, in una ciotola, al solito modo il lievito nel latte tiepido e si aggiunge un po' della farina fino a creare una pastella liquida e si lascia a riposo una mezz'oretta come se facessimo un lievitino.

Passato questo tempo si unisce ilr esto degli ingredienti alternano la farina restante ai compontenti liquidi, compresa la grappa delle uvette, (si devono aggiungere anche le uvette e i pinoli tostati) che essendo in parte zuccherata bilancerà la componente dolce dell'impasto che deve risultare molto morbido ma si deve poter staccare dalle pareti della ciotola.
Coprire la ciotola e lasciare riposare fino al raddoppio in un luogo caldo.

Si frigge in una pentola con abbondante olio caldo per cui preferite un pentolino piccolo di diametro ma alto di sponda in modo che le frittellle laggino proprio nell'olio.
Ci si aiuta con due cucchiai prelevando una noce di impasto e giocando come se volessimo comporre quenelle.
Si fa cadere l'impasto nell'olio bollente e quando da un lato è scurito e si gira dall'altro fino a restante colorazione.




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